Scoperta a Norcia la necropoli più grande dell’intera area Sabina. Il rinvenimento di 350 tombe, che vanno ad unirsi alle 103 venute alla luce in occasione dello scavo per la realizzazione del primo caseificio, testimoniano, infatti, la presenza di una popolazione numerosa e benestante che abitava il territorio. «La tipologia dei ritrovamenti – ha spiegato l’archeologa Alessia Anzani – è molto varia, soprattutto in relazione alla loro datazione, che va dal VII secolo a.C. al IV d.C., dal periodo arcaico all’alto imperiale. A queste si aggiungono anche forme di sepoltura anomale. Le tombe di età ellenistica, di struttura molto pregiata, rappresentano tuttavia la fase più consistente. Fiore all’occhiello è la tomba 173, ritrovamento assolutamente singolare nell’area appenninica centrale per le sue rilevanti dimensioni di due metri per oltre quattro».
Codifica dei ritrovamenti – L’importante scoperta, di cui si parlerà sabato prossimo 13 agosto alle 17, presso il Museo della Castellina, nell’ambito della conferenza organizzata per approfondire gli studi sul territorio, segna un passo fondamentale nella codificazione di tutti gli elementi emersi durante gli scavi. «E’ urgente – ha sottolineato Anzani – poter studiare scientificamente tutte le informazioni acquisite nel corso degli scavi, con trattamenti di analisi dei reperti, recupero, archiviazione e classificazione degli stessi, ai fini di una loro esposizione e della redazione di una pubblicazione che attesti Norcia, quale giusto e meritato riconoscimento, tra le zone archeologicamente più importanti ed interessanti d’Italia».
All’incontro in programma per sabato prenderanno parte l’archeologo Luca Donnini, che interverrà sul tema dell’immagine antica delle necropoli, l’antropologo Fabio Giovannini che illustrerà l’evoluzione dell’immagine delle diverse genti a Norcia, attraverso i secoli, partendo dall’analisi e dalla descrizione dei resti scheletrici. L’archeologa Chiara Procacci spiegherà le caratteristiche della “tomba con cinturone” nel panorama dei cinturoni arcaici nel centro Italia. I lavori saranno conclusi dall’archeologo Massimiliano Gasperini, che parlerà delle deposizioni neonatali ed infantili.
Valentina De Simone