Messico: preso leader narcos, uccise 300 persone

Messico, preso leaderi dei narcos. Osvaldo Garcia Montoya, 36 anni e 900 persone sulla coscienza, per sua stessa ammissione. Fino a poche ore fa era il capo della Mano con Oyos, una potente e spietata organizzazione criminale, nata da una scissione del cartello precedentemente esistente. La mano con gli occhi, questa la traduzione, era solita sbarazzarsi degli avversari con metodi incredibilmente cruenti. Solo Montoya, detto El Compayito ha ammesso di aver preso parte personalmente a circa 300 omicidi, e di averne commissionati almeno il doppio. Se non fosse stato arrestato, i suoi programmi a breve termine pare fossero quelli di uccidere altre 6 persone nel fine settimana. Nemici, o persone ritenute inaffidabili, con tutta probabilità.

Dura lotta al narcotraffico. La mano con gli occhi, attiva soprattutto nella zona di Città del Messico era da tempo nel mirino dela polizia messicana. La morsa negli ultimi tempi si era stretta in modo molto pesante e le autorità erano arrivate ad arrestare una trentina di elementi dell’organizzazione. Conosciuta per la sua inaudita violenza, una delle maggiori attività della Mano con gli occhi, oltre al traffico di stupefacenti, consisteva in frequenti e terribili attacchi a gang rivali, utilizzando i metodi più cruenti, come ad esempio squartare la vittima, o decapitarla.

Addestramento militare. D’altra parte Montoya non può certo essere considerato un “tenero”. Addestratosi con i soldati guatemaltechi, i temibili Kaybiles, prima di diventare un boss, fu al servizio di altre organizzazioni. La scissione di queste ultime diede vita alla Mano con Oyos, di cui Montoya si mise a capo. La lotta la narcotraffico in Messico è da sempre un problema enorme. Per rendere più incisiva la lotta, le autorità locali hanno chiesto l’aiuto anche di Fbi e Cia.

A.S.