Una pietra miliare del cinema che tratta un tema delicato quanto scottante- Appuntamento stasera alle 21.10 su La7 con un film del 1975, Qualcuno volò sul nido del cuculo, diretto da Milos Forman che ha segnato la storia del cinema. L’opera denuncia la drammatica situazione dei malati di mente negli ospedali pschiatrici pubblici, trattati in maniera inumana e discriminati perché considerati pericolosi. Ê tratto dal romanzo omonimo di Ken Kesey che raccontò nel libro la propria esperienza da volontario all’interno del Veterans Administration Hospital di Palo Alto, in California.
Jack Nicholson interpreta Randle Mc Murphy un piccolo criminale che per sfuggire alla prigione si fa rinchiudere in un ospedale psichiatrico. Qui scopre che dietro l’apparente efficienza del centro (una struttura modello con idromassaggio e campi sportivi) si nascondono repressione e trattamenti inumani. L’uomo diventa il simbolo della ribellione e della libertà contro i metodi repressivi utilizzati dall’infermiera Ratched e aiuterà gli altri pazienti a “risvegliarsi”. Randle organizza piccole fughe da quella realtà insopportabile portando gli altri malati a pescare o organizzare un festino alcolico. Consideratao incontrollabile dallo staff medico, l’ex teppistello viene condannato alla lobotomizzazione. La sua eredità viene raccolta dal pellerossa Grande Capo, che si finge sordomuto per non essere costretto a relazionarsi con i suoi carcerieri, e che diventa il protagonista di un’indimenticabile scena di fuga “calma” al rallentatore nella notte.
Sincera denunci dei barbari metodi di cura che per tanti anni sono stati utilizzati dai matti: l’isolamento, l’elettroshock e la lobotimizzazione, Qualcuno volò sul nido del Cuculo è una delle poche opere cinematografiche ad aver vinto (insieme a Accadde una notte e Il silenzio degli innocenti) tutti i cinque oscar principali: miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista, miglior attrice protagonista e miglior sceneggiatura non originale. Per il ruolo del protagonista, si pensò a James Caan, ma l’attore rifiutò la parte, Marlon Brando e Gene Hackman prima di assegnare definitivamente la parte a Jack Nicholson. Il ruolo della protagonista femminile venne invece rifiutato da cinque attrici, Anne Bancroft, Collen Dewhurst, Geraldine Page, Ellen Burstyn e Angela Lansbury, e Louise Fletcher (vincitrice di un oscar per la sua interpretazione) accettò la parte una settimana prima dell’inizio delle riprese.
A.P.