Ennesimo strappo tra il ministro dell’Ambiente e il Governo. Dopo aver minacciato nel dicembre scorso di dimettersi dal suo dicastero e dal Pdl, il ministro Prestigiacomo torna a criticare l’esecutivo che, a due anni dall’entrata in vigore della normativa sul controllo informatico della movimentazione dei rifiuti, intende abrogare la norma e tornare al precedente sistema cartaceo, in nome “della semplificazione amministrativa”. Il Ministro giudica “gravissima l’inaspettata norma contenuta nella manovra che cancella il Sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti” e parla di “vero e proprio regalo alle ecomafie“.
‘Duro colpo alla legalità’. Secondo la Prestigiacomo, il sistema Sistri “avrebbe consentito il controllo e la movimentazione di tutti i rifiuti speciali nel Paese che rappresentano l’80% di quelli prodotti. La tracciabilità dei rifiuti è un obbligo comunitario e tutti sanno che l’attuale sistema cartaceo consente frodi e abusi e non è in grado di fornire in tempo reale, tanto al ministero dell’Ambiente quanto alle forze dell’ordine, un quadro della movimentazione dei rifiuti. I dati nazionali disponibili hanno un ritardo di due anni”. “A parole – attacca ancora la responsabile dell’Ambiente – sosteniamo di voler risolvere il problema dei rifiuti che vede mezza Italia in emergenza ma poi facciamo i regali alla criminalità organizzata in nome della semplificazione amministrativa che però stavolta obbligherà le imprese, nel terzo millennio, a usare china e carta anzichè il computer. Mi appello al senso di responsabilità di tutti affinché si possa correggere questo clamoroso autogol“. Il Ministro sottolinea, dunque, che “le imprese sane e le associazioni di categoria non hanno mai chiesto di cancellare il Sistri, ma hanno chiesto modifiche e gradualità nell’entrata in vigore. Tutte richieste che sono state accolte. Buttare ora il bambino con l’acqua sporca – conclude la Prestigiacomo – è un colpo alla legalità e alla lotta alla criminalità“.