Continuano a Montichiari le indagini sull’omicidio di Michele Peroni, l’operaio di ventisette anni trovato ieri mattina privo di vita al terzo piano dello stabilimento della ditta Fassa Bortolo.
Il giovane è stato trucidato con un colpo di pistola alla nuca ed è stato rinvenuto con la testa dentro a un sacchetto di plastica. Al momento gli inquirenti fanno fatica a collegare Peroni, da tutti descritto come un ragazzo tranquillo, ad ambienti malavitosi che potrebbero essersi voluti vendicare di un torto subito.
Per tutta la notte scorsa e fino alle prime luci dell’alba, sono proseguiti i lavori delle forze dell’ordine, nell’esecuzione dei rilievi necessari per ricavare quante più informazioni possibili dalla scena del crimini, di pari passo ai primi interrogatori dei colleghi di lavoro della vittima.
SANGUE AL PRIMO PIANO – Stando alle notizie circolate ieri, Michele Peroni potrebbe essere stato assassinato al primo piano dello stabilimento dove sono state ritrovate piccole tracce di sangue, per poi essere trasportato al terzo e lasciato a pochi metri dal punto in cui si trova la bocca di un forno utilizzato per fare la calce.
Il sacchetto di plastica, invece, potrebbe essere stato apposto con l’obiettivo di lasciare meno tracce possibili di sangue sulla scena del crimine. Le indagini degli inquirenti bresciani proseguiranno nelle proseguiranno nei prossimi giorni, nella speranza di poter tracciare un quadro più completo di quanto avvenuto. Tra le tante al vaglio, al momento non si esclude l’ipotesi che l’operaio potrebbe essere rimasto vittima di uno scambio di persona.
S. O.