Roma – Sì alla manovra da parte del Consiglio dei Ministri. Il premier: “Mai avevamo messo le mani nelle tasche degli italiani, ma la crisi è mondiale, guardate gli Usa“. Misure per 45,5 miliardi: obiettivo il pareggio di bilancio nel 2013.
Sì alla manovra – Dopo la prima manovra varata a luglio, ieri viene approvata dal Cdm una manovra da 45 miliardi di euro che ha come obiettivo quello di raggiungere traguardi importanti verso il pareggio di bilancio entro il 2013.
“Un provvedimento equilibrato“, lo definisce lo stesso Berlusconi.
“Il nostro cuore gronda sangue, mai questo governo aveva messo le mani nelle tasche degli italiani. Ma la crisi è mondiale, ha colpito anche gli States“.
Tutte le misure.
AUMENTO IRPEF AUTONOMI OLTRE 55MILA EURO – Un aumento della quota Irpef per gli autonomi, forse a partire dall’attuale 41% per i redditi oltre i 55.000 euro. La misura, inizialmente prevista per 2-3 anni, potrebbe essere a carattere permanente.
A RISCHIO TREDICESIMA STATALI – I dipendenti delle amministrazioni pubbliche che non rispettano gli obiettivi di riduzione della spesa potrebbero perdere il pagamento della tredicesima mensilità.
TFR RITARDATO 2 ANNI PER STATALI – Il pagamento con due anni di ritardo dell’indennità di buonuscita dei lavoratori pubblici è un’altra delle misure prevista nella bozza di decreto.
TAGLI AI COSTI DELLA POLITICA – Si parla di ridurre il numero dei parlamentari e i loro privilegi ma si interviene sulle “poltrone locali“.
Berlusconi ha ricordato che in realtà “ci sono numerosi interventi, credo anche eccessivi rispetto a ciò che sarebbe giusto, ma abbiamo seguito i desiderata dei cittadini che guardando alle loro condizioni hanno ritenuto che i politici e i parlamentari avessero entrate eccessive“.
PENSIONI – Anticipato dal 2020 al 2015 il progressivo innalzamento a 65 anni (entro il 2027) dell’età pensionabile delle donne nel settore privato. Nessuna misura, invece, contrariamente a quanto anticipato, sulle pensioni di anzianità.
SCUOLA – Il comunicato finale del governo spiega che “per far fronte alle esigenze della scuola, nell’imminenza dell’avvio del nuovo anno scolastico, su proposta dei ministri Brunetta e Tremonti, è stato inoltre approvato un decreto presidenziale che autorizza per il solo anno 2011-2012 il trattenimento in servizio di 414 dirigenti scolastici; il decreto, altresì, prende atto di quanto definito dalla programmazione triennale delle assunzioni nella scuola, autorizzando l’assunzione a tempo indeterminato di 30.300”.
STOP PONTI, FESTE SPOSTATE AL LUNEDI’ – Le festività infrasettimanali “non concordatarie verranno spostate al lunedì. ”
DEROGA CONTRATTI NAZIONALI – Nella manovra c’è anche l’estensione ‘erga omnes’ dei contratti aziendali che potranno così derogare a quelli nazionali e a parte dello Statuto dei lavoratori. Non sarebbe più prevista la delega per lo statuto dei lavori e in particolare diventerebbe più facile licenziare i lavoratori con contratti a tempo indeterminato.
ROBIN HOOD TAX – Nella manovra c’è anche una “Robin Hood tax per il settore energetico“. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.
SENZA SCONTRINO RISCHIO CHIUSURA – Tracciabilità di tutte le transazioni superiori ai 2.500 euro con comunicazione all’Agenzia delle entrate delle operazioni per le quali è prevista l’applicazione dell’Iva. E’ inoltre previsto l’inasprimento delle sanzioni, fino alla sospensione dell’attività, per la mancata emissione di fatture o scontrini fiscali.
GIOCHI E TABACCO – Il comunicato finale di Palazzo Chigi parla di “misure in materia di giochi ed accise sul fumo“.
CONTRIBUTO SOLIDARIETA’ – Previsto un contributo di solidarietà per i lavoratori dipendenti e per gli autonomi. Per i dipendenti del settore privato è previsto un prelievo del 5% per la parte del reddito eccedente i 90mila euro e del 10% per la parte eccedente i 150mila euro. Per i lavoratori autonomi l’addizionale scatta invece a partire dall’aliquota del 41% che si applica ai redditi superiori a 55mila euro.
RENDITE FINANZIARIE – Aumento al 20% della tassazione su tutte le rendite finanziarie, esclusi gli interessi dei titoli di stato che restano al 12,5%.
PRIVATIZZAZIONI – Inserito anche un meccanismo “molto efficace per la privatizzazione dei servizi pubblici”, ha ricordato lo stesso Tremonti.
MINISTERI – E’ previsto un taglio di 6 miliardi di euro nel 2012 e 2,5 nel 2013.
ENTI LOCALI – Riduzione di 6 miliardi di trasferimenti nel 2012 e 3,5 nel 2013. Per le regioni il peso della riduzione dei fondi è pari a 1 miliardo di euro.
PERDITE – Riduzione per le società al 62,5% della possibilità di abbattimento delle perdite.
RINNOVABILI – Spunta l’ipotesi del taglio del 30% degli incentivi alle energie rinnovabili.
MERCATO ELETTRICO – L’ipotesi è quella della divisione in tre macrozone (Nord, Centro, Sud).
SERVIZI PUBBLICI LOCALI – Si punta alla liberalizzazione e verranno incentivate le privatizzazioni.
FONDI FAS – Anticipati di un anno i tagli ai fondi Fas, i Fondi per le aree sottoutilizzate.
DELEGA FISCALE – “Noi chiediamo al Parlamento la delega per la riforma assistenziale e fiscale non più sul 2012 ma sul 2011 e nel corso del 2012 pensiamo di ottenere risparmi assolutamente realizzAbili per 4 miliardi. Nel caso non fosse possibile realizzare quell’obiettivo la garanzia di salvaguardia e una corrispondente riduzione di regime di tax expenditure“, ha detto il Ministro Tremonti.
TABACCHI – Tra le misure varate dal Cdm per contrastare la crisi economica, “c’è un intervento di modulato aumento delle accise dei tabacchi“.
ACCORPAMENTO PER 1500 COMUNI – Accorpamento per Sono 1.500 comuni sotto i 1000 abitanti.
VIA PROVINCE SOTTO 300 MILA ABITANTI – La manovra prevede la soppressione delle Provincie sotto i 300.000 abitanti. I capoluoghi interessanti dal provvedimento sarebbero i seguenti:
Ascoli Piceno, Asti, Belluno, Benevento, Biella, Caltanissetta, Campobasso, Carbonia-Iglesias, Crotone, Enna, Fermo, Gorizia, Grosseto, Imperia, Isernia, La Spezia, Lodi, Massa Carrara, Matera, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra, Olbia Tempio, Oristano, Piacenza, Pistoia, Prato, Rieti, Rovigo, Savona, Siena, Sondrio, Terni, Trieste, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Vibo Valentia. Resta da capire la sorte di Aosta, provincia con meno di 300 mila abitanti ma di una regione a Statuto speciale.
Matteo Oliviero