American Pop: raccontando Ralph Bakshi

Su Iris, questa sera, in seconda serata. Questa sera, domenica 14 agosto, in seconda serata su Iris, il canale free del digitale terrestre, vi sarà “American Pop”, un programma dedicato al racconto di Ralph Bakshi. Domenica dopo domenica, così, aumenta la fama del canale che offre ai propri telespettatori un appuntamento fisso con il cinema internazionale d’autore.

Il programma. “American Pop”, film del 1981, è una delle maggiori opere d’animazione del rivoluzionario regista israelo-americano Ralph Bakshi ovvero dell’ideatore di Fritz il gatto, il primo cartone animato vietato ai minori. Il pubblico potrà quindi assistere attonito ad una vera e propria esplosione di musica e colore molto personale che racconta il XX Secolo americano, dai suoi inizi ai primi Anni ’80, attraverso l’evoluzione della pop music e le storie d’ascesa e decadenza di quattro generazioni di una famiglia russa ebraica emigrata. Saranno accontentati anche i telespettatori più esigenti in quanto si potrà spaziare dal burlesque al cabaret passando per il jazz  ed intrecciando il tutto con il proibizionismo, la mafia, il charleston, lo swing, la guerra che uccide a ritmo di rock‘n’roll, ed il concerto di Woodstock. Le storie dei protagonisti e soprattutto di uno, in particolare, possono essere avvicinate alle storie di personaggi famosi del calibro di David Bowie e di Lou Reed. Oltre a questi paragoni il film offre però anche grossi spunti e tributi ad altri personaggi famosi del calibro di Jimi Hendrix, dei Jefferson Airplane o di Janis Joplin.

Qualcosa di particolare. Ciò che verrà proposto a tutti gli appassionati e a chi vorrà sintonizzarsi sarà una miscela creata  da grafica al computer, tecnica del film muto,  materiale video e fotografico d’epoca e rotoscoping ovvero una tecnica di animazione in cui il disegnatore ricalca le scene a partire da una pellicola filmata in precedenza. Insomma qualcosa di unico ed imperdibile, che nonostante la festività e le vacanze, merita di essere visto senza ogni ombra di dubbio.

Alessandra Solmi