Nei giorni più caldi della politica nazionale, con il governo impegnato a mettere una toppa ai conti pubblici che non convincono l’Europa e il resto del mondo, le ansie sul domani non accennano a diminuire. Anzi: la nuova manovra che fa “grondare di sangue” anche il cuore di Silvio Berlusconi sembra aver provocato nuovi “scombussolamenti” all’interno della maggioranza e aver la spianato la strada a incontenibili rumors secondo i quali la tensione tra il ministro Tremonti e molti colleghi della maggioranza (premier compreso?) avrebbe raggiunto livelli preoccupanti.
L’intramontabile ottimismo del Cav – “La manovra alla fine ci permetterà di salvarci da guai molto peggiori e potrebbe anche rappresentare l’occasione per fare quelle riforme che rilanciano e modernizzano il Paese”. Anche nei momenti più bui, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, non pare intenzionato a prendere le distanze dal suo proverbiale ottimismo e alle domande dei giornalisti che lo hanno ieri interpellato sullo scenario politico futuribile: “Le elezioni le perdi – ha risposto il Cavaliere – se i titoli vanno in tilt, perché ti perdi il Paese”.
Il salvatore della Patria – “D’altra parte – ha ricordato il premier – il mondo è cambiato e anche noi ci dobbiamo adeguare, i sacrifici li chiedono tutti. Io non voglio lasciare un brutto ricordo di me, quando me ne andrò voglio farlo con l’onore delle armi, come chi questo Paese l’ha salvato“. Fin qui le dichiarazioni ufficiali. Ma se ci si inoltra nei corridoi dei palazzi, ad avere la meglio sono le indiscrezioni dei soliti beninformati che raccontano di un Berlusconi pronto a “licenziare” Giulio Tremonti.
Sull’orlo della crisi – “Con lui – avrebbe ieri confidato il capo del governo a un gruppo di fedelissimi – ormai va malissimo. Con Bossi invece conto di raggiungere un’intesa, perché anche lui ormai critica Tremonti pesantemente”. Il sentore è, insomma, che di fronte a telecamere e taccuini il premier stia tentando di “smerciare” un’immagine coesa del governo e della maggioranza mentre nelle stanze private stia dando sfogo alle sue reali convinzioni. Che non lascerebbero presagire nulla di buono per il titolare di via XX settembre.
Giulio vs Draghi – A compromettere ulteriormente i già tesi rapporti tra il presidente del Consiglio e il responsabile dei conti pubblici ci sarebbe Mario Draghi. Il governatore di Bankitalia (futuro “capitano” della Bce) godrebbe della stima incondizionata di Berlusconi – che lo avrebbe ripetutamente interpellato in questo periodo di stringente difficoltà – ma non di quella di Giulio Tremonti. “Ma lo capite che non ci si può fidare di lui? – avrebbe anzi azzardato il superministro in un vertice che si è svolto ieri a palazzo Chigi – È un agente che si muove per conto della Germania“.
La difesa del premier – Definizione sbugiardata da Silvio Berlusconi in persona, che di Mario Draghi, avrebbe invece detto: “Non è vero, ci sta aiutando, dobbiamo fidarci eccome. E comunque – avrebbe tagliato corto il premier freddando definitivamente Tremonti – con lui dobbiamo fare i conti”. Tanto quanto basta a far prefigurare scenari politici sempre più malfermi.
Maria Saporito