Repubblica vs Corriere: lezioni di deontologia sul caso “Vasco Rossi”

Polemiche – Nella messe di articoli sul Blasco che stanno uscendo in questi giorni, sicuramente si stanno evidenziando delle differenze deontologiche tra i giornalisti italiani. Sulla questione è intervenuta anche Tania Sachs, addetta stampa di Vasco Rossi, che in una nota pubblicata sul sito ufficiale del cantante, e intitolata “La differenza c’è e conta, caro Fegiz” bacchetta il giornalista del Corriere della sera per alcuni comportamenti poco “corretti”. Specialmente se messi a confronto con quelli di Ernesto Assante, giornalista e caporedattore di Repubblica, a dire della Sachs decisamente più limpidi e trasparenti.

“Il Corriere della Sera titola : Vasco, ho  una macchia nera e non sanno cos’è. Ma voglio la libertà. Titolo sibillino e “ingannevole”, incuriosisce, insinua, inganna e spaventa – scrive la Sachs – . Nel testo – di una conversazione amichevole telefonica serale – Fegiz virgoletta le parole di Vasco, filtrandole già al microfono – ‘ da 15 giorni mi stanno rivoltando come un calzino ma nessuno sa dire cosa ho. Solo una macchia nera che non pare un tumore. Dolori terribili tra le scapole…’ecc ecc
Omette soltanto che le analisi hanno già escluso il tumore, ci mette un piu’ semplice ‘non pare un tumore’….che riapre il ‘giallo del ricovero’ per un tumore“.

Insomma, Mario Luzzato Fegiz sarebbe stato volutamente oscuro, omissivo, allo scopo di attirare i lettori, ma con la colpa di non aver voluto chiarire la questione “salute” del cantante, che preoccupava molti suoi fan. Il tutto, per di più, riportando una conversazione telefonica privata, e non un’intervista regolarmente richiesta e concessa. Esattamente il contrario di quanto fatto da Assante, che in un’articolo su Repubblica intitolato “Vasco. Io idiota geniale. Facebook è il mio bar”, riporta un’intervista regolarmente avvenuta e fuga ogni dubbio sulle condizioni del rocker di Zocca.

“Coerente – scrive la Sachs -. Cosi’ parlo’ Vasco e cosi’ venne scritto. Vasco riassume le sue condizioni di salute raccontando dall’inizio quella che è la sua prima esperienza in assoluto di “ricovero” in clinica, Ernesto Assante dimostra di  saper “ascoltare”  e riferisce fedelmente, in maniera corretta. Non ci sono giochini di parole messi ad arte nel titolo e negli occhielli. Il pezzo attrae ma il lettore non viene ‘ingannato‘ “.

In questa estate (mediaticamente) all’insegna di Vasco, quindi, la colpa sulle varie voci che si rincorrono non sarebbe del cantante, ma di alcuni giornalisti. “Si capice così che non è Vasco a contraddirsi – ha concluso la Sachs -, Vasco ha raccontato con coraggio tutto quello che ha…ma c’è qualcuno che insiste a manipolare a suo piacimento “la verità di Vasco”. E se lo fa il Corriere c’è sicuramente chi ci casca ma non stanno così le cose..mi dispiace”.

Roberto Del Bove