Libia: presunta defezione del ministro dell’interno. Il neo-ministro dell’Interno del governo libico, Nasr el Mabrouk Abdallah, è atterrato a sorpresa all’aeroporto del Cairo, con nove membri della sua famiglia al seguito. Mabrouk è arrivato con un volo proveniente da Djerba, in Tunisia, dichiarando di trovarsi in Egitto “per turismo”. Il suo allontanamento dalla Libia però ha fatto sorgere in molti il sospetto di una defezione. Proprio in queste ore Tripoli viene data per circondata dalle truppe ribelli che, con il supporto dei continui raid della Nato, sarebbero ormai giunti alle porte della capitale.
Tripoli accerchiata. Nessuna conferma dalla roccaforte del rais ed in realtà nemmeno dall’Egitto. L’ambasciatore di Gheddafi nel Paese delle piramidi, Ali Maria, ha infatti dichiarato al NYT di non avere alcuna notizia in merito; né di un arrivo di Mabrouk in Egitto, né tantomeno di una sua possibile defezione dal governo Libico. Il ministro sarebbe però stato visto da diverse autorità aeroportuali. Il regime intanto sembra voler resistere in tutti i modi. Conquistata Al-Zawiah ad Ovest, liberata Misurata ad Est e preso quasi totalmente il controllo di Garyan, a Sud, secondo le forze ribelli a Gheddafi non resterebbe che la via del mare, controllata però dalle navi della Nato.
Il messaggio di Gheddafi. Il rais però vede la sua situazione in modo sostanzialmente opposto ed anzi incita il “popolo libico ad imbracciare le armi per liberare le città conquistate dai ribelli”. Frasi ad effetto, diffuse via messaggio audio attraverso la tv di Stato come “il sangue dei martiri sarà benzina sul campo di battaglia”. Parole che hanno l’obiettivo di incitare chi gli è rimasto fedele e, con tutta probabilità, fare propaganda ad un regime che sembra essere sempre più in difficoltà, accerchiato dagli anti-governativi, osteggiato dalla Nato ed ora, forse, anche con i rifornimenti dalla Tunisia tagliati per sempre a causa della conquista di Al-Zawiah, ad Ovest di Tripoli, da parte dei ribelli.
A.S.