Tatuaggio elettronico: al servizio della salute o del controllo dell’individuo?

Nuova frontiera della medicina o anteprima di un nuovo attacco all’unicità dell’individuo? Il rapporto tra tecnologia ed essere umano è un campo talmente vasto dove scienza ed etica si intrecciano di continuo, fornendo domande più che risposte.
La nuova scoperta proveniente dall’università dell’Illinois, negli Usa, probabilmente sarà uno di quegli eventi che darà il la a nuove riflessioni e diatribe tra chi saluta sempre con entusiasmo le nuove conquiste della scienza e chi invece teme che dietro gli apparenti benefici possano celarsi controindicazioni non previste. Ciò di cui qui parliamo è il cosiddetto tatuaggio elettronico.
Con questa espressione è stato ribattezzato il frutto dell’ingegno di un gruppo di ingegneri e altri scienziati americani: si tratta di un dispositivo elettronico di dimensioni piccolissime che si adatterà alla pelle del corpo umano senza avere bisogno di essere fissato con fili o colla.

Applicazioni in medicina – Capace di assecondare rughe e pieghe dell’epidermide, il tatuaggio elettronico servirà a monitorare diverse funzioni del corpo umano: potrebbe raccogliere dati sull’attività di muscoli, cuore e cervello ma anche venire applicato su pazienti affetti da patologie neurologiche o muscolari.
Queste le parole con cui i ricercatori hanno presentato la loro nuova conquista: “Uno dei principali vantaggi è che il funzionamento del dispositivo non necessita di un gel conduttore o di un collegamento. Non deve penetrare nella pelle o avere fili ingombranti. Il suo segreto è nella sua comodità e libertà per il paziente che lo porta. Il nostro obiettivo era quello di sviluppare una tecnologia elettronica in grado di integrarsi con la pelle in un modo che è meccanicamente e fisiologicamente invisibile per l’utente. Quella trovata quindi è una soluzione che cancella la distinzione tra elettronica e biologia“.

Videogames? – L’annuncio di una nuova scoperta che potrà agevolare il lavoro dei medici e la vita dei pazienti è sempre un fatto positivo. Ma capita anche, come già detto sopra, che vengano auspicati – forse per un eccesso di fantasia – utilizzi che se da un lato sembrano frivolezze, da un altro fanno temere derive e aberrazioni.
A proposito del tatuaggio elettronico c’è già chi pensa che esso possa essere utilizzato nel campo dei videogames: “Questa nuova tecnologia derivata dalla microelettronica – sottolineano gli scienziati – è stata testata anche per il controllo di un videogioco, dimostrando il potenziale di interfaccia tra uomo e macchina”.
L’essere umano che ruolo avrà? Diventerà lui stesso il protagonista di un videogames giocato da altri?

S. K.