Roma – Malumori nella maggioranza. Dopo il no del Ministro Prestigiacomo alzano la voce Maroni e Formigoni: “Via i tagli ai Comuni”.
I malumori nella maggioranza – Dopo l’approvazione della manovra economica da 45 miliardi da parte dei Consiglio dei Ministri sono molteplici le richieste di apportare qualche cambiamento.
E ormai è certo che la manovra sarà cambiata e anche in tempi brevi come ha richiesto l’Ue.
Tali richieste però non vengono solo dall’opposizione, ma in primis dalle parti sociali che non giudicano affatto positiva la manovra, poi da alcuni deputati del Pdl, come Crosetto e Stracquadanio, poi dal Ministro Prestigiacomo.
Le ultime richieste arrivano perfino da Maroni e Formigoni.
Formigoni: Vendiamo tutto, prima la Rai – Il governatore della Lombardia cerca di scongiurare i tagli a Regioni e Comuni. Con meno soldi dallo Stato infatti Comuni e Regioni potrebbero istituire delle tasse locali: “Sono due punti da modificare completamente e a tutti i costi perché contraddicono l’identità stessa del Popolo delle libertà“, ha detto all’Ansa. Allora dove prendere i soldi? “Occorre mettere in moto da subito un piano di privatizzazioni, di vendite e dismissioni degli asset dello stato a partire dalla Rai, dalle poste e dal vastissimo patrimonio di partecipazioni statali che ancora ci sono“.
Maroni: La manovra non è blindata – Sulla stessa linea di Formigoni, interviene il Ministro Maroni: “La manovra del governo non è blindata. Credo che il Parlamento debba fare uno sforzo per garantire un taglio dei tagli previsti per le autonomie locali. Mi auguro che i tagli ai Comuni si possano azzerare introducendo altre misure”.
Quanto alle Province, Maroni assicura che “il taglio porta con sé una diminuzione delle prefetture, ma non una diminuzione della presenza delle forze dell’ordine sul territorio“.
Bossi difende la manovra – Alle parole del Ministro Maroni replica il leader della Lega che difende la manovra dagli attacchi sia di deputati del Pdl che dalla stessa Lega.
“Ho avuto qualche problema di coscienza: salvi i poveracci che non riescono a mangiare o i Comuni che se la cavano? Dobbiamo salvare gli enti locali, ma non a costo di affamare i poveracci, perché l’economia si sviluppa dal basso. Non avevo alternativa e mi sento la coscienza a posto, agli enti locali ci penseremo dopo”.
Matteo Oliviero