Parte del Pdl contro la manovra. Bersani: E’ già figlia di nessuno

Roma – Apertura di Berlusconi: “Si può cambiare ma saldi restino invariati“. Dopo Formigoni anche Martino attacca: “Misure inaccettabili“. Bersani: “Già è figlia di nessuno”.

Deputati Pdl contro la manovra – Dopo l’approvazione della manovra e la firma del presidente Napolitano aumentano i malumori nella maggioranza, soprattutto per i tagli ai comuni. Tanto che sia il governatore della Lombardia Formigoni, che il Ministro dell’Interno Maroni hanno espressamente chiesto di eliminare i tagli agli enti locali contenuti nella manovra da 45 miliardi.
Oggi invece è l’ex ministro Antonio Martino a scagliarsi contro la manovra definita “inaccettabile“. Berlusconi si è sempre presentato in campagna elettorale promettendo di ridurre le tasse e di rilanciare la produttività” del Paese. Questa manovra aumenta le tasse e non risolve il problema della crescita. Per ridurre davvero la spesa pubblica bisogna fare le riforme“.
Ma non è tutto, c’è una parte del Pdl pronta a presentare una manovra alternativa che prevede il no al contributo di solidarietà; un aumento di un punto dell’Iva non agevolata; la dismissione di una parte cospicua del patrimonio immobiliare dello Stato; la privatizzazione delle grandi aziende; la fusione e non abolizione di Province e Comuni; l’innalzamento dell’età pensionabile.
Ci hanno definito ma non ci offendiamo: piuttosto, siamo liberali e convinti di essere in un partito liberale dove si può discutere, ci si può confrontare. Ed è quello che vogliamo fare, di fronte ad una manovra che così com’è non ci piace perché ci appare iniqua e non risolutiva“.

Bersani: Figlia di nessuno – Il forte confronto interno non solo al Pdl, ma anche nella Lega dopo il botta e risposta tra Bossi e Maroni sui tagli ai Comuni, agita l’opposizione. Il leader del Pd Bersani descrive la situazione interna alla maggioranza: “La manovra è già figlia di nessuno. Il Pd è pronto al confronto in Parlamento ma a due condizioni: paghino gli evasori e si introducano misure strutturali per equità, crescita e lavoro“.

Matteo Oliviero