Dal 20 agosto al 6 novembre il Museo di Stato di San Marino accoglie i capolavori dei Musei Vaticani grazie alla mostra “L’uomo, il volto, il mistero”. Una selezione di opere straordinarie per documentare come, nel corso dei secoli, gli artisti abbiano rappresentato le fattezze umane nel tentativo di evidenziare attraverso il volto anche l’animo. Da Guido Reni al Guercino a Gian Lorenzo Bernini insieme a magnifici esemplari della statuaria classica e a quelli realizzati da maestri del Novecento come Francesco Messina, Fausto Prandello, Graham Sutherland. Una ricerca caratterizzata, nel ritratto, dall’imitazione di modelli: dagli dei ed eroi in età classica fino alla rivelazione di Cristo, che insieme al suo volto svela anche quello del Padre, il Dio creatore.
Capolavori vaticani – Curata da Antonio Paolucci e Giovanni Gentile, l’esposizione ha attinto da quasi tutti i Dipartimenti dei Musei Vaticani: da quello delle Antichità Classiche arriveranno a San Marino autentici capolavori come la celebre Testa di Atena, rarissimo originale greco del V secolo a.C., il famoso Busto di Antinoo, il più bello tra i molti pervenuti, la stupefacente testa marmorea di guerriero con elmo di età traianea e il Ritratto di Claudia Semne in veste di Venere (II secolo). Dal Dipartimento di Antichità Etrusco-Italiche due teste in terracotta, l’una maschile e l’altra femminile, risalenti al III secolo a.C., mentre fra i ritratti di epoca paleocristiana le due famose raffigurazioni di Flavio Giuliano e della moglie Simplicia Rustica, rarissimi esempi di ritrattistica a mosaico del IV secolo, e il Ritratto palmireno di dama, già nella collezione di Federico Zeri. A questi si aggiungono un Busto di Traiano in calcedonio e alabastro e i Ritratti di Pietro e Paolo, tra i più antichi al mondo, istoriati nel V secolo su ampolle di argento. Presenti anche gli esemplari di arte medioevale, a partire dalla celebre icona lignea del Cristo Benedicente del XII secolo e prototipo di una lunga serie di realizzazioni successive. Tra i numerosi capolavori della pittura e della scultura moderna figurano invece le tele del Guercino e di Guido Reni, presente con “San Matteo e l’angelo”, opera della maturità del pittore e icona della mostra, dove, in un meraviglioso equilibrio di forme, colori e sentimenti, s’ incontrano sia il volto dell’uomo, l’evangelista Matteo, sia quello del Mistero, interpretato da un angelo ragazzino. Di particolare interesse, infine, il Ritratto d’uomo di Gian Lorenzo Bernini, verosimilmente il suo autoritratto.
A chiudere la rassegna, la tematica del Volto Santo, con opere seicentesche, ma non solo, come la commovente “Veronica” di Pericle Fazzini, la “Sainte Face” di George Rouault e quella realizzata a mosaico da Gino Severini che, con i lavori di Francesco Messina, Fausto Pirandello, Graham Sutherland e altri protagonisti del Novecento, chiude il percorso espositivo.
Valentina De Simone