Pedica e il Senato deserto

La sorpresa del dipietrista Stefano Pedica è stata talmente grande che il senatore ha sentito il bisogno di firmare ogni cosa. Il giorno dopo Ferragosto, in un sussulto di stacanovismo, l’esponente dell’Idv ha raggiunto il suo ufficio a Palazzo Madama per esaminare le carte sulla manovra, constatando – con suo grande stupore, appunto – che dei colleghi non c’era alcuna traccia. Ad attenderlo un palazzo deserto, al cui interno risuonavano solo i suoi passi.

Qui non ci sta nessuno – “Oggi mi sono recato in Senato per lavorare sulla manovra uscita dal governo il 13 agosto, mi aspettavo di vedere un fermento dopo tutte le dichiarazioni rilasciate dalla maggioranza e invece, grazie all’aiuto di un commesso, ho potuto raggiungere i miei uffici perché era, con mia sorpresa, tutto chiuso“. E’ quanto ha raccontato ieri il senatore dell’Idv, Stefano Pedica, che ha percorso i corridoi deserti di palazzo Madama per alcuni minuti alla ricerca di una qualche forma di vita. Invano.

Come in un film (dell’orrore) – La scena “lunare” è stata fermata dal dipietrista in un breve video (di quasi 3 minuti) nel quale ci si inoltra, insieme a lui, nei corridoi del palazzo, su è giù per le scale illuminate fino alle porte chiuse. Dall’Aula (non presidiata dal commesso) alla tabaccheria, dal guardaroba all’ambiente in cui viene recapitata la posta ai parlamentari: ogni accesso è stato negato all’infaticabile Pedica. Che, come in un film di Stanley Kubrick, si è avventurato tra le stanze del palazzo, incrociando solo il mobilio e i divani tapezzati di rosso. A fare da sottofondo, i cigolii delle porte accostate e i suoi passi solitari. Da brividi!

Maria Saporito