Roma. 25 chiamate al giorno per controllare tutti i bambini nati tra marzo e luglio al Policlinico Gemelli che potrebbero aver contratto la tubercolosi da un’infermiera. I controlli sono iniziati sta mattina alle 8 dopo la decisione presa dalla direzione sanitaria del Gemelli in accordo con l’assessorato alla Sanità della Regione Lazio. Il primo caso di tubercolesi legato alla malattia dell’infermiera è stato riscontrato su una bambina di 5 mesi ricoverata da metà luglio all’Ospedale Bambino Gesù. La piccola era arrivata al Bambino Gesù per alcuni controlli perchè cresceva poco e gli esami hanno accertato la malattia anche se i genitori risultavano negativi ai test. Dagli esami e dai ricordi si è poi arrivati al contagio della piccola che aedesso è ricoverata nel reparto di malattie infettive in buone condizioni e senza febbre, anche se non è ancora stato stabilito quanto dovrà ancora rimanere in ospedale.
Il contagio da un’infermiera. L’infermiera che lavora nel reparto di neonatologia si sta curando con una terapia anti-tubercolotica a casa. “E’ stata costituita una Unità di coordinamento specifica – si legge in una nota degli Uffici del commissario ad acta per la sanità del Lazio, firmata dalla governatrice Renata Polverini – composta da assessorato regionale alla Salute, servizio igiene e sanità pubblica della Asl Roma E, Asp – Laziosanità, Asl Roma F, Policlinico Gemelli, Bambino Gesù e Spallanzani, che ha già stabilito e reso operative le modalita organizzative di intervento”. Nei casi in cui dovesse essere necessario saranno avviate le procedure di profilassi contro la tubercolosi. Il neonatologo dell’Istituto di Clinica pediatrica del Policlinico Gemelli di Roma Enrico Zecca ha dichiarato che non si sono presentati solo italiani per le analisi, ma anche romeni, filippini e sudamericani con “una preoccupazione solo moderata, meno di quanto mi aspettassi”.
Daniela Ciranni