Sulle piazze europee domina ancora il panico. Dopo la relativa calma d’inizio settimana le piazze del vecchio continente hanno fatto registrare ieri una delle peggiori sedute dall’inizio della crisi fin da metà giornata, per sprofondare in concomitanza con l’apertura della borsa di New York.
Le principale borse continentali hanno bruciato 298,6 miliardi di euro di capitalizzazione, 20 miliardi solo a Milano.
A guidare le scelte degli operatori il terrore di una seconda recessione negli Usa e in Europa, con lo S&P 500 crollato del 4,46%, il Dow Jones del 3,67% e il Nasdaq del 5,2%.
L’euro è calato nei confronti del dollaro fino ad essere scambiato a 1,4299, mentre il dollaro ha ceduto sia rispetto allo yen, sia rispetto al franco svizzero.
Si salvano i titoli di Stato italiani.
La fuga degli investitori. Il timore di una seconda recessione di Stati Uniti e Europa ha decretato una fuga dagli investimenti considerati più a rischio verso quelli considerati come rifugio, vale a dire oro, yen e franco svizzero su tutti.
Evidente la svalutazione dell’euro contro il dollaro e di quest’ultimo nei confronti della valuta nipponica e di quella svizzera.
I titoli di Stato italiani per ora hanno retto, con i Btp che hanno allargato il differenziale di rendimento rispetto ai Bund tedeschi senza affondare come nelle precedenti sedute connotate da panico e fuga degli investitori. Eppure durante la giornata lo spread Btp/Bund aveva toccato un massimo a 292 punti base, scendendo poi sotto quota 290.
A New York i titoli di Stato hanno accentuato i rialzi e per la prima volta nella storia i rendimenti decennali dei T-bond sono crollati sotto il 2%, ai minimi degli ultimi 70 anni, anche se alla chiusura si è registrato una lieve ripresa e la risalita al di sopra del 2%.
Il settore più colpito resta quello del credito, con i colossi Citigroup e Bank of America che mettono a segno perdite tra il 6 e il 7%, nulla a confronto, comunque, del -12% fatto registrare dalla francese Société Générale, a seguito di voci che paventavano un crack della grande banca transalpina.
A metà giornata di oggi 19 agosto la situazione non è ancora cambiata, con l’oro che sta toccando quota 1.862 dollari l’oncia.
M.N.