MotoGP, direzione e sintonia – Gli uomini di Borgo Panigale stanno vivendo un periodo di lavoro molto intenso. La Gp11 purtroppo è un progetto di livello inferiore rispetto a quelli portati in pista dalle case giapponesi e, grazie all’utilissimo apporto e consigli di Valentino Rossi, si sta cercando un rimedio sia nel breve che lungo termine tutto per riportare il marchio Ducati nelle posizioni davvero importanti. Filippo Preziosi però non vuole assolutamente svelare od anticipare nulla agli appassionati, lasciando aperta ogni possibile strada, dal tipo di telaio sino alla posizione del motore. L’unica cosa certa è che si sta ancora cercando una chiara direzione: “Stiamo lavorando per scoprire quale sarà la direzione da prendere nello sviluppo per il futuro . Stiamo provando diversi set-up, differenti distribuzioni dei pesi” Tutto per adattare la moto non solo ai vari stili di guida ma anche alle tanto delicati quanto performanti pneumatici Bridgestone.
L’ importanza di Rossi – Si necessita quindi di una vera e propria “Sintonia fra tutte le parti, è questo che fa la differenza” spiega l’ingegnere “Soprattutto se la moto entra in sintonia con le caratteristiche di guida del pilota” E anche in un modo dominato dall’elettronica come il nostro, il fattore umano si scopre ancora decisivo “Valentino sta facendo un lavoro incredibile, con nessun altro saremmo riusciti a far debuttare una moto nuova a campionato in corso. Sapevamo che avremmo incontrato delle difficoltà e Rossi le ha accettate. Se guardassimo solo alla prestazione pura, con il materiale a disposizione potrebbe andare più forte, ma stiamo guardando avanti. Sa che l’importante è fare dei passi avanti, portando avanti delle prove che magari lo rallentano per il lavoro in vista della gara”.
Nuove moto – L’obbiettivo per il 2012 certamente è la vittoria, ma per conquistarla bisognerà battere sul campo i colossi Honda e Yamaha, già paurosamente veloci con le loro rispettive moto 1000 di cilindrata contando che: “Hanno fatto una moto identica a quella attuale ridimensionandola per il nuovo motore. È una scelta condivisibile, meglio cambiare meno possibile quando il progetto è vincente. Anche in Ducati abbiamo seguito questa strada, la GP12 è nata l’anno scorso dalla GP11” Nessuno quindi per la prossima stagione porterà delle evoluzioni radicali eccetto la Ducati, costretta a rivedere tutto quanto fatto sino ad ora e pronta a cambiare le carte in tavola con una versione della Desmosedici per ora sconosciuta ed avvolta nel mistero. La sorpresa sarà certamente grande.
Riccardo Cangini