Melania, oggi la decisione del Riesame: Parolisi verrà scarcerato?

Sarà resa nota nella giornata di oggi la sentenza del Tribunale del Riesame sulla richiesta di scarcerazione di Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore del 235° Rav Piceno, accusato di aver ucciso la moglie Melania Rea lo scorso 18 aprile a Ripe di Civitella, località in provincia di Teramo.
Ieri, nel corso dell’udienza, l’indagato – che da circa un mese si trova nella cella del carcere di Castrogno – ha ribadito, per la prima volta da quando è stato iscritto nel registro degli indagati, la propria innocenza e assoluta estraneità ai fatti: Parolisi ha detto, così come fatto nelle settimane successive al delitto, di essere stato con la moglie a Colle San Marco fino al momento (poco dopo le ore 14,30, ndr) in cui lei scomparve.
Gli inquirenti, fino a oggi e dopo avere fatto svolgere tutte le perizie del caso, non credono alla buona fede del caporalmaggiore e nello specifico ritengono che la vicenda non abbia mai avuto nessun collegamento con Colle San Marco se non a livello di depistaggio, perché Parolisi fu visto, sì, sul pianoro ma a un orario decisamente successivo a quello in cui è avvenuto il delitto.

La difesa – Dal canto loro Walter Biscotti e Nicodemo Gentile, gli avvocati difensori del marito della vittima, ieri si sono dichiarati “soddisfati di come sono andate le cose” e confidano nella scarcerazione del proprio assistito.
La loro difesa si fonda sull’assunto secondo cui gli inquirenti avrebbero agito secondo una tesi già precostituita che vedeva in Parolisi l’unico possibile colpevole. A suffragare questa ipotesi, i due legali hanno presentato quelli che dovrebbero essere le prove della mancata obiettività dei magistrati.
Si tratta dei mancati approfondimenti sulle tracce di dna ritrovate sul cadavere – sarebbero sei profili maschili e uno femminile -, della decisione di non prendere in considerazione la possibilità concreta della non esattezza delle perizie telefoniche sulle celle che hanno agganciato i cellulari dei coniugi nell’ora della morte e infine della ricostruzione dell’ora della morte che, secondo gli avvocati di Parolisi, sarebbe fin troppo ritagliata sulle ‘esigenze’ dell’accusa.

S. O.