Ristorante Senato, mangiare salmone costa quanto una bottiglia d’acqua

In tempo di crisi bisogna risparmiare, si sa. C’è chi è costretto a ridurre i consumi e i piaceri e chi invece riesce ad adeguarsi diversamente, in un modo alternativo di spendere poco.
E’ il caso dei parlamentari che, come ampiamente documentato nei giorni scorsi da testate cartacee e on line – con la polemica che è montata soprattutto sui social network dove ha suscitato lo sdegno di migliaia di internauti -, possono usufruire dei piatti ricercati del ristorante del Senato a prezzi non modici. Di più.
Offerte che abbatterebbero qualsiasi concorrenza e che risultano poco giustificabili facendo riferimento al tipo di clientela che accoglie tra i propri tavoli elegantemente imbanditi.

Salmone come acqua – Ieri il ristorante del Senato ha riaperto i battenti in occasione della convocazione delle commissioni che dovranno lavorare sulla manovra finanziaria, la stessa che a milioni di italiani porterà, come si dice in questi casi, lacrime e sangue. A colpire tra le tanti voci sul menu, la cui immagine ha campeggiato in numerose bacheche di Facebook divenendo simbolo dello scollamento tra politica – e la vita condotta dai suoi rappresentanti – e il popolo, è il carpaccio di salmone affumicato, rucola e salsa di limoni per cui i senatori dovevano sborsare nientepopodimeno che 2,76 euro.
Una cifra con cui in molti bar di Roma, quella dei cittadini su cui pioverà la manovra finanziaria, non è possibile comprare neanche una bottiglietta d’acqua minerale.
Chissà se per pagare il salmone il cassiere del ristorante del Senato pretenderà quel centesimo in più che rovina la cifra tonda.

Simone Olivelli