Amy Winehouse – Il ventitre luglio scorso la giovane Amy Winehouse ha lasciato per sempre il mondo della musica. Tutti hanno creduto che la colpa della sua morte prematura fosse delle sostanze di cui la cantante faceva uso, ma a quanto pare non è così. L’autopsia che è stata eseguita sul corpo dell’artista parla chiaro: non fu un’overdose a causare la sua morte. Di cosa si è trattato, allora?
Una morte misteriosa – Come spesso accade quando se ne va prematuramente un personaggio famoso, attorno alla morte di Amy Winehouse c’è un alone di mistero. Quando un portavoce della cantante ha fatto sapere che non erano state trovare tracce di droga nel corpo della giovane, è stato automatico scaricare la colpa sul “mostro dell’alcol”. Purtroppo, per quanto sia stata accertata la presenza di tracce di alcol nel corpo di Amy, non si può ancora esser certi del fatto che il suo decesso possa essere ricondotto ad esso.
Omaggi a Amy – Nell’attesa che venga fatta luce sul mistero che circonda il tragico decesso della cantante di “Back to black”, sono sempre di più gli omaggi che colleghi musicisti ed artisti decidono di porgerle. Un modo come un altro per salutarla per sempre e per far sì che nessuno la dimentichi? Sebbene il secondo compito sarà svolto, probabilmente, al meglio dal patrimonio musicale che la giovane ci ha lasciato, i motivi che spingono e hanno spinto molte persone a voler rendere omaggio ad Amy sembrerebbero essere proprio questi. Fra i vari omaggi che sono stati porti alla giovane, vi è il brano “Amy”, con cui i Green Day si sono di recente esibiti in pubblico. Fino al cinque settembre, invece, la Stazione di Camden Town a Londra ospiterà un’opera Johan Andersson, che ha deciso di ricordare la cantante ed il suo operato facendole un ritratto.
M.C.