Giovani senza lavoro, Italia maglia nera in Europa

Il livello di disoccupazione giovanile in Italia è altissimo ovunque rispetto al resto d’Europa. Gli under 24 sono coloro messi peggio, con quasi il 30% in cerca di lavoro rispetto al 21% della media europea, ma, in generale, i giovani senza lavoro con meno di 35 anni ammontano a 1.183.000, cifra che fa del nostro Paese il primo in Europa per disoccupazione giovanile.
L’amara diagnosi, che conferma questo trend mai invertitosi negli ultimi tre anni, è dell’ufficio studi di Confartigianato, i cui dati evidenziano come tra il 2008 e il 2011 gli occupati sotto i 35 anni siano diminuiti di 926.000 unità.
Allo stesso tempo, fanno notare dall’associazione di categoria, le imprese italiane denunciano difficoltà nel reperire il 17,2% della manodopera loro necessaria e, mentre lievitano le iscrizioni ai licei, crolla sempre più il numero di coloro che optano per gli istituti professionali per la loro formazione scolastica.

I dati regionali. Mentre a livello nazionale la disoccupazione giovanile si attesta al 15,9%, il tasso balza al 25,1% nel Mezzogiorno, con 538.000 giovani che non lavorano. La Sicilia primeggia con una percentuale del 28,1%, seguita da Campania, 27,6%, Basilicata, 26,7%, Sardegna, 25,2%, Calabria, 23,4%, e Puglia, 23%.
Dall’altro lato di questa triste classifica troviamo Trentino Alto Adige, dove il tasso di disoccupati under 35 è pari al 5,7%, seguito da Val d’Aosta, 7,8%, Friuli Venezia Giulia, 9,2%, Lombardia, 9,3% e Veneto, 9,9%.

E quelli provinciali. A livello provinciale è Carbonia-Iglesias a ricoprire la vetta, con i giovani under 35 in cerca di occupazione che rappresentano il 38% della forza lavoro. Subito dopo troviamo Agrigento, 35,8%, e Palermo, 35,7%. La provincia meno falcidiata dal fenomeno è Bolzano, dove il tasso dei giovani senza lavoro è del 3,9%, seguita da Bergamo, 5,6%, e Cuneo, 5,7%.

Gli adulti. A peggiorare, ancora, è anche la situazione degli adulti. La fetta di inattivi tra i 25 e i 54 anni, infatti, è arrivata al 23,2%, contro il 15,2% della media europea, e tra il 2008 e il 2011 è aumentata dell’1,4%, mentre in Europa si è assistito ad una diminuzione dello 0,2%.

Marco Notari