Camorrista latitante arrestato in Spagna grazie a Facebook

Tempi duri quelli per i latitanti nell’era di Facebook, dove il desiderio di apparire e condividere le proprie esperienza entra in conflitto con l’esigenza di invisibilità di chi vuole sfuggire alla giustizia.
A rimetterci nelle ultime ore è stato Salvatore D’Avino, esponente del clan camorristico dei Giuliano, da quattro anni considerato tra i cento latitanti più pericolosi d’Italia. L’uomo è stato arrestato in Spagna a Estepona, località non distante da Marbella. A tradire il malavitoso sono state le foto pubblicate dalla compagna sul social network Facebook, immagini scattate dalla Costa del Sol.

Fuggito in Marocco – D’Avino fu tra coloro che nel 2006 rimasero coinvolti nell’inchiesta, denominata ‘Piazza pulita‘, che colpì pesantemente il traffico di droga gestito perlopiù dalle famiglie dei Giuliano e dei Mazzarella.
All’epoca dei fatti il camorrista si trovava in carcere in Spagna per scontare un’altra pena; fatto questo che però gli permise di far perdere le proprie tracce: infatti, sfruttando un permesso premio, D’Avino riparò in Marocco.
Lì conobbe la sua compagna con la quale, nel frattempo rimasta gravida, è ritornato nella nazione iberica dove la donna avrebbe messo al mondo il loro figlio.
Ma è stata proprio quest’ultima a tradire involontariamente il marito: la marocchina ha pubblicato delle fotografie della loro trasferta spagnola sul proprio profilo Facebook, facilitando così il compito delle forze dell’ordine che hanno catturato D’Avino mentre faceva rifornimento alla propria auto.
Adesso per l’uomo ci sono venti anni da scontare per traffico e spaccio di droga aggravati dal metodo mafioso.

Giorgio Piccitto