Piccoli tesori disseminati lungo tutta la penisola: è così che il quotidiano britannico “Telegraph” definisce i musei italiani minori, ideali da visitare durante un viaggio nel nostro paese, stilando un elenco dei più belli.
Dal Museo d’arte sacra di Asciano, in provincia di Siena, dove nella prestigiosa sede di Palazzo Corboli è possibile ammirare accanto ad opere religiose minori, tele straordinarie come la “Natività della Vergine del Maestro dell’Osservanza”. Al Museo diocesano del Capitolo di Cortona, unico nel suo genere, con una collezione comprendente una splendida “Annunciazione” del Beato Angelico e tre capolavori di Luca Signorelli. E, ancora, il Museo Stefano Bardini di Firenze, dove sono custoditi una “Madonna col bambino” attribuita a Donatello e una vasto tappeto usato in occasione della visita di Hitler a Firenze nel 1938. Il Museo di San Marco, sempre nel capoluogo toscano, che ha sede in un antico convento domenicano e ospita numerose opere di Beato Angelico, che ha vissuto per un certo periodo nel monastero.
Tra i luoghi segnalati anche Villa Necchi Campiglio di Milano, costruita negli anni Trenta dall’architetto Piero Portaluppi, con un ampio giardino e corredata da campo da tennis e piscina, lo Studio Museo Achille Castiglioni, ovvero la casa-studio di uno dei più importanti designer industriali italiani del XX secolo, e il Museo Cappella Sansevero di Napoli, ideato nel XVIII secolo dall’eccentrico principe Raimondo di Sangro e noto soprattutto per il famoso “Cristo velato” di Giuseppe Sammartino.
A Padova Palazzo Bo’ , «sede storica di un’antica ma ancora vivace università», come riporta il quotidiano, che offre visite guidate delle sue sale. «Il cortile – si ricorda – è ornato da centinaia di stemmi araldici e placche lasciate da ex studenti, tra cui Copernico, William Harvey, Casanova e Oliver Goldsmith».
Il Museo della Zisa a Palermo ospita invece il “patrimonio arabo” della città. «Ma è il Palazzo stesso – osserva il quotidiano britannico – omaggio del XII secolo degli invasori normanni allo stile dei governanti arabi che avevano deposto, che vale la visita». Continuando, nella capitale, la Galleria Doria Pamphilj, «magnifica collezione privata di antichi maestri nel palazzo di una famiglia aristocratica romana», con dipinti che vanno dalla “Salomè con la testa di Battista” di Tiziano alle due opere di Caravaggio. Parlando di Villa Farnesina il Telegraph scrive che «Raffaello trascorreva il tempo con la sua amante nella casa di lei dietro l’angolo quando doveva affrescare questa bella villa al lato del Tevere per il ricco banchiere senese Agostino Chigi, molto di quanto vedrete è stato realizzato dal talento del suo assistente. Ma il Trionfo della Ninfa Galatea del Maestro, nella loggia al pian terreno, è veramente splendida come la “Sala delle Prospettive” di Baldassarre Peruzzi». Sempre a Roma, la Casa Museo De Chirico, dove l’artista metafisico visse dal 1948 fino alla sua morte nel 1978. A Venezia il quotidiano britannico segnala la piccola collezione della Galleria Querini Stampalia, con una dettagliata descrizione pittorica della Laguna del ‘700, e il Museo storico navale, descritto come un omaggio alla potenza marittima della Repubblica di Venezia.
Infine, nell’elenco compare la Fondazione Emilio Vedova, sempre a Venezia, un ex magazzino del sale che domina il canale della Giudecca, recentemente rinnovato da Renzo Piano per ospitare una collezione delle tele dell’artista veneziano attraverso un particolare marchingegno, attivo quando non sono in corso esposizioni temporanee.
Valentina De Simone