Melania, giudice del Riesame: Accertamenti patrimoniali su Parolisi

Nel giallo di Ripe di Civitella, la località del Teramano tristemente salita alla ribalta delle cronache nazionali per essere il luogo dove è stata uccisa Melania Rea, la ventinovenne originaria di Somma Vesuviana trovata massacrata da più di trenta coltellate lo scorso 20 aprile, l’attenzione degli inquirenti continua a essere rivolta nei confronti dell’unico indagato Salvatore Parolisi, marito della vittima e caporalmaggiore dell’esercito con il ruolo di istruttore delle reclute femminili del 235° Rav Piceno.
Inoltre, a seguito della sentenza del Tribunale del Riesame con la quale la magistratura ha respinto la richiesta di scarcerazione di Parolisi, sarebbero stati disposti degli accertamenti patrimoniali sullo stesso indagato.

Sentenza – Questo il passaggio della sentenza in cui si evince la necessità di fare chiarezza su un aspetto della vicenda fino a oggi lasciato in secondo piano: “È vero – si legge nel documento – che tra l’uxoricidio e la separazione la seconda scelta appare di gran lunga la più ragionevole, se non per scrupolo morale, quantomeno per un’analisi costi-benefici. Ma non si deve neppure trascurare che, in una situazione come quella del Parolisi, con uno stipendio da sottufficiale dell’esercito, la separazione dalla moglie casalinga, senza attività lavorativa e con una figlia piccola da mantenere, avrebbe comportato per lui una situazione economica difficile. Anche qui non si vuole certo affermare che la prospettiva di versare un assegno di mantenimento alla moglie costituisca da solo un valido incentivo all’uxoricidio: si vuole solo rilevare come anche tale prospettiva abbia influito nell’acuire lo stato di tensione interna del Parolisi, stato di tensione che sarebbe deflagrato nell’episodio delittuoso poi dallo stesso posto in essere, trovandosi in una situazione in cui non intravedeva una razionale via di uscita“.

Parolisi col pc in bagno – Nel frattempo sono stati ascoltati ancora una volta alcuni parenti della vittima: si tratta del padre e del fratello di Melania e di un cugino e di uno zio. A loro sarebbe stato chiesto di descrivere alcuni comportamenti passabili di sospetti tenuti da Parolisi. A quanto pare, il caporalmaggiore, probabilmente per difendere la propria privacy, usava rinchiudersi in bagno con il proprio pc portatile.

S. O.