Serie A, sciopero calciatori. Lo sciopero dei calciatori si avvicina ad ampie falcate, e rischia seriamente di non far partire la prossima Serie A. L’incontro di ieri tra Aic e Lega di Serie A, che ha visto anche la mediazione della Figc, non ha portato infatti a nessuno accordo, ed ora la prima giornata del massimo campionato di calcio italiano potrebbe non giocarsi per davvero. Nelle prossime ore la Figc ed Abete si incontreranno nuovamente con i due contendenti, per fargli trovare un’intesa che riesca a scongiurare il tanto temuto stop. Ma sono oramai in molti a pensare che la riunione non porterà davvero a niente, perchè Aic e Lega di Serie A non vogliono schiodarsi affatto dalle proprie posizioni.
Si litiga per l’articolo 7 – La contesa tra calciatori e presidenti sta nell’articolo 7 del contratto collettivo, quello riguardante i fuori rosa. L’Aic vuole che questi si allenino col resto della squadra, mentre i presidenti di A sono contrari. Ieri Abete avrebbe portato una bozza del nuovo contratto, dove si diceva che particolari staff tecnici avrebbero potuto seguito i fuori rosa a parte per tutto il tempo ritenuto necessario. Questa proposta non è piaciuta però ai presidenti di A, che non hanno firmato (eccetto Cellino del Cagliari e Perinetti del Siena), e così i calciatori hanno deciso di non giocare questa domenica. Sul contributo di solidarietà invece non ci sarebbero problemi, visto che i giocatori sono disposti a pagarlo.
Abete parla di vergogna – Le reazioni su quanto è avvenuto ieri sono state molteplici. Per primo ha parlato Giancarlo Abete, il presidente della Figc che da mesi sta cercando di mediare e di far trovare un’intesa alla Lega di Serie A e all’Aic. Il numero uno di via Allegri ha dichiarato che “Mi vergogno, perchè così diamo un’immagine negativa del nostro movimento all’esterno, danneggiamo la Nazionale, creiamo problemi di natura economica“. Meno duro ma schietto è stato il commento di Tommasi, che ha detto “Purtroppo sembra che a qualcuno interessi non avere l’accordo collettivo“. A nome dei presidenti di A ha parlato invece Beretta, che ha ribadito che i motivi dello stop sono legati essenzialmente al contributo di solidarietà.
Simone Lo Iacono