Bersani: Pd in piazza con la Cgil

Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha rotto gli indugi. Dopo una breve pausa di riflessione, ha infatti ufficialiazzato ieri la notizia dell’adesione del suo partito allo sciopero indetto dalla Cgil per dire no alle misure indicate dal governo nella manovra correttiva. “Il 6 settembre, nella piazza della Cgil, il Pd ci sarà”, ha dichiarato Bersani, che ha anche rimarcato l’impegno a “duellare” nelle aule parlamentari partendo dalla contromanovra presentata nei giorni scorsi alle parti sociali.

Pd in piazza – “Il 6 settembre, nella piazza della Cgil, il Pd ci sarà. Ma sarà anche nelle altre iniziative che organizzeranno gli altri contro la manovra“. A dichiararlo è stato ieri il segretario nazionale dei democratici, Pier Luigi Bersani, che nel corso di una festa di partito a Reggio Emilia, è tornato a sparare a zero sul governo e sul provvedimento “commissionato” dalla Bce. “Fra ticket, riduzione dei servizi, calo del lavoro e dei redditi e tasse che aumentano – ha detto il capo dell’opposizione – la condizione dei cittadini normali sta subendo un colpo durissimo che mette in gioco un pezzo del nostro sistema di welfare“.

Contro le ingiustizie sociali – “Un governo dovrebbe avere la barra della situazione – ha continuato il leader del Pd – questo governo dovrebbe mostrare di esserci, invece in questo frangente delicatissimo non solo fa delle ingiustizie ma fa anche confusione“. Da qui la necessità di intervenire con prontezza, scendendo in piazza certo ma discutendo in Aula soprattutto, partendo da quella contromanovra elaborata per ridare ossigeno all’economia del Paese.

Governo in confusione – E ancora: “Quando hanno finito di sparare ogni giorno delle novità – ha affondato il leader del Pd riferendosi ancora all’esecutivo giudato da Silvio Berlusconi – verranno anche loro con degli emendamenti e si capirà cosa vogliono fare perché fin qui non l’ho capito. Ho visto che ne dicono tante, sono usciti dal Consiglio dei ministri unanimi e dopo due nanosecondi – ha concluso Bersani – quella manovra non era più di nessuno”.

Maria Saporito