Il Giappone è in attesa di avere un nuovo capo di governo. Il premier uscente Naoto Kan si è dimesso dalla presidenza del Partito Democratico, il che implica anche le dimissioni da capo dell’esecutivo.
Nel paese asiatico, infatti, il presidente del partito di maggioranza alla Camera dei deputati (Dieta, ndr) coincide con la figura del leader di governo, anche nell’ipotesi, come quella attuale, in cui il Senato è guidato dai partiti di opposizione.
“Lascio oggi il mio incarico di presidente“, è stato questo il messaggio sintetico con cui Kan ha comunicato la propria decisione.
Adesso bisognerà attendere lunedì prossimo per capire chi sarà il prossimo presidente del partito di centrosinistra e di conseguenza la prossima guida politica del Giappone.
I papabili – Naoto Kan ha patito perlopiù le conseguenze del disastro nucleare di Fukushima, dove lo scorso marzo a causa del violento terremoto e dello tsunami da esso provocato le centrali del sito giapponese hanno registrato gravi danni mettendo in ginocchio l’intera economia giapponese.
La politica di Kan, o almeno la sua volontà, è stata quella di prendere le distanze dalla tecnologia atomica ma ciò ha dovuto fare i conti con l’ostruzionismo di certi ambienti politici.
In ogni caso il consenso attorno al premier, con il passare dei mesi, è andato via via calando fino ad attestarsi ai minimi storici. Ma Kan oramai appartiene al passato. I giapponesi da lunedì prossimo saranno guidati molto probabilmente da uno tra l’ex ministro degli Esteri, Seiji Maehara, e l’attuale titolare delle Finanze, Yoshihiko Noda.
S. O.