Riapre a Lucca la casa natale di Giacomo Puccini

Il 13 settembre riapre a Lucca la casa natale di Giacomo Puccini insieme all’annesso museo dove sono custodite le memorie del grande musicista. Nell’appartamento al secondo piano, situato nel centro storico di Lucca, il compositore è nato il 22 dicembre 1858 e ha vissuto gli anni della sua formazione musicale, prima di trasferirsi a Milano. Una dimora a cui Puccini, pur avendo avuto diverse residenze, è rimasto sempre legato.
Ad accompagnare l’inaugurazione, una serie di appuntamenti musicali che prenderanno il via il 10 settembre al Teatro del Giglio, con il concerto del pianista Michele Campanella, che si esibirà sul pianoforte Stainway & Sons sul quale Puccini ha composto molte delle sue opere, ultima, incompiuta, la “Turandot”. Il giorno seguente, sempre al Teatro del Giglio, sarà la vota del soprano Maria Luigia Borsi mentre la cerimonia del taglio del nastro per la riapertura dell’abitazione del celebre compositore sarà animata dal concerto bandistico “Il Maestro torna a casa”.

Tra cimeli e partiture – Rimasta chiusa per sei anni la casa di corte San Lorenzo 9 è stata acquistata lo scorso dicembre dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca per 750 mila euro da Simonetta Puccini, unica erede del grande maestro. Insieme alla dimora sono stati acquisiti i mobili, i cimeli storici e gli arredi che faranno parte del museo. Simonetta Puccini ha voluto tenere per sé alcuni oggetti, tra i quali nove messaggi autografi del compositore, la partitura autografa di “Capriccio Sinfonico”, un ritratto del maestro e qualche altro oggetto.
Nel museo si possono ammirare anche partiture autografe di composizioni giovanili, come l’opera prima, il Preludio a orchestra ritrovato nel 1999, e la Messa a 4 voci del 1880, molte lettere di e a Giacomo Puccini, importantissime quelle di Giulio Ricordi, quadri, fotografie, bozzetti, cimeli e documenti preziosi quali le copie di lavoro e bozze del libretto di Tosca. E, ancora, una rara bozza di stampa della partitura di “Fanciulla del West” e uno spartito di Rondine, ricchi di annotazioni autografe e abbozzi musicali. Tra i doni spicca il costume di “Turandot”, realizzato secondo il figurino di Umberto Brunelleschi e indossato da Maria Jeritza per la prima rappresentazione dell’opera al Metropolitan Opera House di New York nel 1926.

Valentina De Simone