Toots and The Maytals, Brescia, Festa Radio Onda d’Urto, Foto. Continua la festa di Radio Onda d’Urto giunta quest’anno alla ventesima edizione. In cartellone ieri sera una della band che ha scritto la storia del reggae in Giamaica e in tutto il mondo. Direttamente da Kingston ecco Toots and The Maytals, cinquant’anni di carriera alle spalle e una lunga serie di grandi successi e collaborazioni. Al timone sempre Frederick Nathaniel “Toots” Hibbert, 65 primavere ma voce, carica e carisma da ventenne.
Il concerto. Immensa l’area che ospita la Festa di Radio Onda d’Urto: bancarelle, ristoranti, bar, pizzerie e un brulicare di giovani e meno giovani. Appena risuonano le prime note in levare, lo spazio antistante il palco si riempie e così resterà per due ore di original reggae music. E’ Leba, la figlia di Toots, ad aprire lo show: qualche canzone per promuovere il suo primo cd da solista.
Dopo aver mostrato le sue doti vocali di chiara ed evidente natura ereditaria, prende il suo posto da corista e sul palco sale il padre: pantaloni e gilet bianchi, occhiali scuri, polsini, orologio e catena d’oro al collo.
La voce è quella di sempre, con la caratteristica vena soul che la contraddistingue e, di tanto in tanto, accenna, tronfio, qualche passo di danza.
La scaletta. E’ un vero tributo alla storia dei Maytals, uno dopo l’altro scorrono le canzoni che hanno reso celebre in tutto il mondo la band giamaicana. Tra le altre “Pressure drop”, “Time tough”, “Bam Bam”, “Monkey Man”, “Funky Kingston”, “Never grow old”, “Reagge got soul”.
In chiusura, come da tradizione, “54-46 was my number”, scritta da Toots, dopo la brutta esperienza in carcere nel 1966, per denunciare la sua unica colpevolezza di essere rastafariano.
Due ore di puro divertimento, di grande musica: impossibile stare fermi sulle note dei Maytals.
Pier Luigi Balzarini
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Fotografie di Pier Luigi Balzarini, in esclusiva per Newnotizie
