Aielli: ancora polemiche sul busto dello zio fascista di Letta

Un busto tra le proteste. Non si placa la polemica ad Aielli, il Comune abruzzese che ha deciso di intitolare una piazza a Guido Letta, gerarca fascista e zio del sottosegretario Gianni. Ma non basta: la cerimonia di intitolazione dell’ormai ex piazza Risorgimento è stata accompagnata anche dall’inaugurazione di un busto del prefetto fascista costato 20 mila euro, denaro proveniente dai fondi stanziati per la ricostruzione a L’Aquila, dopo il sisma del 6 aprile 2009. Insorge l’Anpi che annuncia una manifestazione e afferma che ”si tratta proprio di un brutto scherzo, nel 150/o dell’Unità di’Italia”.

Cerimonia segreta. L’inaugurazione del busto è avvenuta alla chetichella, alle 14 di sabato scorso, dopo che la cerimonia ufficiale, annunciata per il 18 luglio con la partecipazione di Gianni Letta, era stata rinviata per il clamore suscitato dalle denunce dell’Anpi e delle opposizioni. Presenti  il senatore del Pdl Filippo Piccone, il presidente della provincia dell’Aquila Antonio Del Corvo, l’assessore ai lavori pubblici della regione Abruzzo Angelo Di Paolo e il sindaco di Aielli Benedetto Di Censo. L’intitolazione della piazza al prefetto fascista è solo il prologo alla cerimonia di settembre, quando la giunta Pdl consegnerà al sottosegretario Gianni, nipote del gerarca, la cittadinanza onoraria della città.

Guido Letta, persecutore di ebrei. E’ viva la protesta dell”Anpi che ha addirittura diffuso il testo di una lettera scritta da Guido Letta il 5 luglio 1939, nella quale il prefetto, uno dei più attivi persecutori degli ebrei all’indomani dell’applicazione delle leggi razziali, scriveva: “L’applicazione rigorosa delle leggi razziali, come era nelle direttive del Gran Consiglio, conduce ad una inevitabile conseguenza: separare quanto è possibile gli italiani dall’esiguo gruppo di appartenenti alla razza ebraica, che, se anche in parte discriminati, restano pur sempre soggetti ad un regime di restrizione e limitazione dei diritti civili e politici. Occorre pertanto favorire nei modi più idonei e opportuni questo processo di lenta ma inesorabile separazione anche materiale. Su queste direttive richiamo la vostra personale attenzione e vi prego di farmi conoscere le iniziative, che d’intesa coi Fasci, prenderete al riguardo e i risultati ottenuti”.

L’ira dell’dv. ”E’ la prima volta al mondo che pubbliche autorità inaugurano una statua in clandestinità. E’ successo ad Aielli, dove tre rappresentanti della Repubblica ai vari livelli hanno scoperto il busto del prefetto fascista Guido Letta, contumace il nipote Gianni, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri”. E’ quanto dichiarato da Camillo D’Alessandro, vicecapogruppo Idv in Consiglio regionale d’Abruzzo. ”La motivazione per tanto onore risiederebbe nella generosità dimostrata verso il borgo natio, dove però non viveva nessuno dei tanti ebrei italiani che l’esimio Prefetto fece perseguitare, applicando con grande severità ed intransigenza le leggi razziali”, ha sottolineato l’esponente dipietrista, secondo il quale ”per realizzare la statua al fascista, nonché razzista, sono stati spesi 20 mila euro dei terremotati, ripagando in questo modo la prodigalità di Guido Letta verso i conterranei”. ”Ma la storia – ha continuato D’Alessandro – è piena di personaggi che in vario modo si sono spesi per il loro luogo di nascita, da Stalin a Ceausescu, da Hitler a Mussolini, da Pinochet a Gheddafi, le cui statue sono finite sbriciolate sui selciati delle strade a causa della indignazione popolare. Così siamo sicuri che verrà rimosso quanto prima anche il busto in questione”. Per l’esponente regionale Idv, ”ciò che rattrista di più è vedere uomini delle Istituzioni che si nascondono ‘per motivi di ordine pubblico’ nel corso di una cerimonia alla quale, di solito, partecipano bande, fanfare e cittadini”.

Raffaele Emiliano