Cina e censura è un binomio non certo inedito ma in questi giorni ha scatenato molte reazioni la diffusione di una lista di oltre 100 canzoni inserite in una lista nera dal ministro della cultura cinese.
Tra gli artisti colpiti dal provvedimento, che richiede la rimozione dai siti internet cinesi dei brani non approvati entro il 15 settembre, anche artisti come Take That, Katy Perry, Lady Gaga e Beyonce.
La lista dei 100 brani è stata stilata per rimuovere la musica considerata offensiva, in base a linguaggio e contenuti, e ritenuta minaccia per la sicurezza culturale della nazione. La maggior parte dei brani “incriminati” provengono da Taiwan, Hong Kong e Giappone ma non mancano i nomi celebri a livello internazionale. L’artista più colpita dal provvedimento è Lady Gaga con sei canzoni bannate: Judas, Edge of Glory, Hair, Marry the Night, Bloody Mary e Americano. Ben quattro brani non graditi dal governo cinese anche in Progress e nel successivo Progressed dei Take That: The Flood, Pretty Things e i singoli più recenti Love Love e When We Are Young (brano messo in vendita da alcuni giorni e inserito nella colonna sonora del nuovo remake del film I Tre Moschettieri, in uscita ad ottobre) sono stati i titoli segnalati come non graditi. Non sono uscite indenni dalla censura nemmeno le star Katy Perry e Beyonce: vietate infatti Friday Night e Run The World. Curiosa invece la presenza di una canzone del passato pubblicata ben 12 anni fa: I Want It That Way dei Backstreet Boys.
Il sito internet del ministero della cultura ha dichiarato che le 100 canzoni della lista non sono state presentate per l’approvazione necessaria alla loro diffusione in Cina. Tutta la musica proveniente dall’estero, comprese Taiwan e Hong Kong, prima di essere pubblicate online sui siti musicali devono ricevere un’approvazione basata sulla documentazione presentata agli uffici ministeriali: il testo scritto, la traduzione e le prove che dimostrano di non aver infranto i diritti di proprietà intellettuale. I siti che vogliono offrire anche la possibilità di effettuare i brani in download devono inoltre richiedere una speciale licenza culturale. I siti che non aderiranno alle disposizioni governative potranno avere conseguenze penali e sanzioni economiche molto ingenti.
Beatrice Pagan