Arrestato il killer di Trieste. E’ finita in Calabria la fuga di Giuseppe Console, il 24enne triestino autore dell’omicidio di Giovanni Novacco, il ragazzo di soli 21 anni seviziato e poi bruciato vivo a Trieste nella notte tra giovedì e venerdì. L’uomo è stato fermato stamattina, verso le 8.30, in provincia di Cosenza, a Verbicaro. Già eri le forze dell’ordine avevano fermato Alessandro Cavalli, 34enne complice del killer. Console, rinchiuso ora nel carcere di Paola, si era rifugiato in casa di parenti. Gli investigatori lo hanno localizzato anche grazie ad alcune telefonate partite dal suo cellulare che hanno permesso di allertare la squadra mobile di Cosenza. Al 24enne sono stati sequestrati due coltelli e due pistole a gas, che però non sarebbero riconducibili all’omicidio.
Il ritrovamento del cadavere. Il corpo di Giovanni Novacco, legato mani e piedi a una sedia, ferito con un coltello in diverse parti del corpo e quindi bruciato vivo, è stato scoperto ieri mattina verso le 6 in uno stabile abbandonato nel rione di Gretta. Il cadavere si trovava in una stanza al terzo piano della palazzina dell’Ater di via Gemona numero 5, una di quelle che negli Anni Cinquanta erano state occupate dagli sfollati dall’Istria e dalla Dalmazia e che oggi sono invece occupate abusivamente da senzatetto e mendicanti, disseminate di materassi e masserizie varie. Nella stanza c’era molto sangue e tracce della benzina usata per bruciare il cadavere.
Movente passionale. Il movente del delitto risiederebbe nei sentimenti che Console nutriva nei confronti della ex moglie, più volte minacciata e con lei i suoi amici. Tra questi amici c’era Giovanni Novacco, la cui ‘colpa’ sarebbe stata quella di aver frequentato l’ex di Console. “Giovanni Novacco è rimasto non meno di dodici ore nelle mani dei suoi aguzzini. Dobbiamo capire che cosa sia successo in questo lasso di tempo” ha detto il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trieste, Massimo De Bortoli.
R. E.