Un delitto annunciato. “La mia vendetta sarà inesorabile se non saprò dominarmi”: è solo una delle tante frasi shock scritte sulla bacheca Facebook di Beppe Riina, nome scelto da Giuseppe Console per il proprio profilo personale. Sul social network, l’assassino di Giovanni Novacco, il 21enne seviziato e poi bruciato vivo a Trieste nella notte tra giovedì e venerdì, si definisce “disoccupato per mestiere“. La scelta del soprannome si spiega, invece, con le pagine di cui il 24enne arrestato ieri mattina a Verbicaro (Cs) è fan: da Totò Riina (suo autentico mito ispiratore) a ‘Il capo dei capi‘, passando per la ‘Ndrangheta e Bernardo Provenzano. Tra gli idoli del bullo triestino non manca neppure Paolo Di Canio, l’ex attaccante della Lazio ammirato dall’estrema destra più violenta.
Foto shock. L’immagine del profilo (in alto a sinistra) vale più di mille parole. In essa compare Console con i capelli un po’ più lunghi, che punta una pistola verso l’obiettivo. In un’altra foto il piccolo boss veste, invece, dei pantaloncini da boxe (una delle sue poche passioni non criminali), ma l’immagine più agghiacciante (fotogallery in fondo all’articolo) è quella che lo ritrae assieme ad Alessandro Cavalli, suo complice nel delitto di Novacco. I due killer sono abbracciati, con l’aria fiera e due pistole in pugno. Cavalli abitava diversi anni fa proprio nella casa di via Gemona dove è stato compiuto il crudele delitto, un luogo scelto dunque non a caso. Inquietanti sono anche le frasi che Console ha lasciato sulla sua bacheca di Facebook: “La mia vendetta sarà inesorabile se non saprò dominarmi”, “La miglior vendetta è quella che uno si fa da solo” e ancora “Per fare la pace prima bisogna fare la guerra“.
Raffaele Emiliano