Berlusconi-Bossi-Tremonti: una manovra su cui trattare

Il giorno è arrivato: questa mattina Silvio Berlusconi, Giulio Tremonti e Umberto Bossi discuteranno a lungo sulla manovra correttiva, nel tentativo di trovare la difficilissima sintesi. A fare da scenario sarà la villa di Arcore del presidente, cornice ideale per uno scontro istituzionale giocato sul filo dell’astuzia e della diplomazia. Chi la spunterà? I detrattori del ministro dell’Economia sostengono da tempo che il malvisto Giulio si trovi in una posizione di svantaggio, che verrà definitivamente certificata nel corso del vertice odierno, quando il tandem Cavaliere-Senatur dimostrerà al superministro chi è che veramente comanda. Ma sarà davvero così?

Al via vertice di Arcore – Conto alla rovescia per il summit superblindato che si svolgerà questa mattina nella villa di Arcore del presidente del Consiglio. A rincontrarsi intorno a un tavolo saranno il titolare di via XX settembre, Giulio Tremonti, il leader (ammaccato) del Carroccio, Umberto Bossi, e il premier dimagrito (7 chili in poche settimane), Silvio Berlusconi. Una triade d’attacco quanto mai agguerrita, che dovrà trovare la quadra sul discusso provvedimento economico.

Berlusconi e Tremonti al telefono? – I beninformati riferiscono che fino a ieri il responsabile dei conti pubblici abbia tentato di stabilire un contatto telefonico col presidente del Consiglio teso a definire una strategia comune. Tentativo che però sarebbe immediatamente naufragato dal momento che le ipotesi formulate dal Cavaliere avrebbero suscitato scarsi entusiasmi al “rigorosissimo” ministro. Il quale avrebbe gelato il premier ricordandogli che i saldi devono rimanere invariati.

I possibili cambiamenti – Cosa cambierà allora? Berlusconi tenterà di ritornare su quel contributo di solidarietà che tanto dolore gli ha procurato (“Il mio cuore gronda sangue”), proponendo ai due interlocutori di richiederlo solo ai “paperoni” che sforano i 150 mila euro all’anno. A essere introdotto sarà, con ogni probabilità, l’innalzamento dell’Iva (forse di un punto), che potrebbe rastrellare qualche soldino rischiando però di abbattere i consumi. Quanto alle pensioni e agli enti locali, a prevalere dovrebbe essere la linea del “celodurismo” padano, orientata a limitare i danni nelle casse di Comuni e Province.

I conti del ministro – E Giulio Tremonti? Stando alle congetture delle ultime ore, il ministro dei conti pubblici potrebbe subire passivamente le richieste dei due “compagni” senza pretendere particolare attenzione per le sue. Salvo ricordare a entrambi che su un punto è indisponibile a retrocedere, ovvero il cambiamento dei saldi. Come dire: giocate pure a “scannarvi”, tanto alla fine a fare i conti sarò solo io.

Maria Saporito