Caso Penati, Bersani: Non vogliamo ombre

Intervenuto a una festa del partito a Pontelagoscuro (Ferrara), il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, è tornato a parlare di Filippo Penati, l’ex presidente della Provincia di Milano accusato di corruzione dalla Procura di Monza. “Non ci piacciono le ombre e vogliamo la verità”, ha scandito Bersani, che ha confermato la sua completa fiducia nella magistratura. E sul possibile referendum volto a cambiare l’attuale sistema elettorale: “Può essere uno stimolo“, ha detto Bersani, che ha però ricordato di aver già depositato una proposta di modifica in Parlamento.

Via le ombre dal Pd – “Come partito possiamo dire che non ci piacciono le prescrizioni anche se si parla di cose di sette-dieci anni fa perché vorremmo che su queste vicende non ci fossero ombre e si arrivasse alla verità”. Così Pier Luigi Bersani, intervenendo oggi a una festa del Pd nel Ferrarese, ha pubblicamente preso le distanze dalla decisione di Filippo Penati di usufruire della prescrizione per il presunto reato di corruzione contestatogli dai pm di Monza.

Lo stimolo del referendum – “L’espulsione dal partito – ha spiegato il numero uno del Pd – è un meccanismo affidato allo statuto e alla commissione di garanzia che è al lavoro e che si farà un’opinione e ci dirà. Non interferiamo in nessun modo con la magistratura perché abbiamo un profilo etico che ci interessa preservare”. E interpellato anche sulla modifica della legge elettorale e sulla proposta di raccogliere le firme per un possibile referendum: “Può essere in extrema ratio lo strumento per superare il porcellum – ha detto – può essere uno stimolo“. Salvo poi precisare: “Abbiamo una proposta positiva di riforma elettorale e l’abbiamo consegnata in Parlamento e chiediamo l’immediata calendarizzazione”.

Maria Saporito