Giovanni Stella e Marco Travaglio: Santoro pretendeva troppa libertà?

Santoro – Stella – S’è parlato molto di Michele Santoro e del suo Annozero che sembra non essere programma gradito a nessuna emittente televisiva. Su di lui ne sono state dette tante, anche ultimamente. Di recente Giovanni Stella, amministratore delegato di Telecom Italia Media, è stato intervistato da Il Giornale, e ha detto la sua sulla mancata assunzione di Michele Santoro in La7. Marco Travaglio non ha ben digerito le motivazioni date da Stella, e su Il Fatto Quotidiano ha avuto modo di proporre ai propri lettori il suo parere, sempre col solito garbo.

Il Giornale – Durante la sua intervista su Il Giornale, Giovanni Stella ha specificato che i motivi che l’hanno spinto a non volere Santoro in La7 non sono affatto legati a presunte pressioni del Premier Silvio Berlusconi. «Con Santoro non abbiamo chiuso il contratto solo perché lui pretendeva libertà assoluta, nessun controllo su scaletta, ospiti e filmati.», ha detto il capo di Telecom Media. Stella ha asserito che lui e Santoro erano d’accordo su tutto, ma che nessun editore darebbe mai carta bianca a nessuno per questioni di responsabilità sul prodotto finale. «Si può vivere felici anche senza di lui.», ha detto Stella, che durante l’intervista non ha mai lasciato trasparire il benché minimo astio nei confronti di Santoro.

Il Fatto Quotidiano – Marco Travaglio si è cimentato, su Il Fatto Quotidiano, nella ben riuscita critica dell’intervista fatta da Il Giornale a Giovanni Stella. Il giornalista ha ricordato che i suoi colleghi, una volta scelti da un editore, hanno libertà assoluta. Il giornalista ha sondato il terreno attorno all’intervistato de Il Giornale per tentare di comprendere quale potesse essere, a questo punto, il vero motivo della mancata assunzione di Santoro in La7. Le conclusioni a cui è giunto Travaglio sono spiegate alla fine del suo articolo: “A questo punto, spiace dirlo, rimane una sola spiegazione: la paura di Stella, o di Telecom tutta, che Santoro usasse la sua libertà per criticare i politici dai quali la concessionaria Telecom dipende. Ricapitolando: noi di La7 siamo così liberi che, se qualcuno viene a parlarci di libertà, lo meniamo.”. Cristallino come sempre, Travaglio ha esposto ai suoi lettori un ragionamento logico che prende le mosse da quel concerto di libertà che tanto sembra esser caro ad ogni individuo.

Martina Cesaretti