Manovra: pensioni sì, Iva no. Sparisce anche il superprelievo

Il contributo di solidarietà sui redditi elevati rimarrà in vigore soltanto per i parlamentari e sarà cancellato dalla manovra. Sulle pensioni ci saranno interventi molto articolati e sull’Iva nessuno metterà mani.
Sono solo tre delle principali linee su cui si è convenuti oggi ad Arcore, nella dimora del premier Silvio Berlusconi, dove si è svolto il delicato summit sulla manovra per placare le discordie che questa ha alimentato in seno alla maggioranza nelle ultime settimane e passare al tanto agognato riordino dei conti pubblici.
Soddisfatto il ministro delle Finanze Giulio Tremonti, per il quale la manovra va “molto bene”, poiché essa, assicurano fonti vicine alla maggioranza, non rimodella, nella sostanza, i saldi del precedente testo.
Per l’abbattimento dei costi della politica la maggioranza ha raggiunto un accordo per cancellare tutte le Province, ma l’abolizione potrà farsi solo per via costituzionale. Stesso discorso per la riduzione del numero dei parlamentari. Salvi i piccoli comuni, i quali, però, dovranno accorpare i servizi.

Iva e superprelievo addio. L’Iva non sarà, invece, toccata, mentre resta la Robin Tax e sarà intrapresa “una stretta sulle società di comodo”.
Il contributo di solidarietà, oggetto di infinite controversie, sarà sostituito da “nuove misure fiscali finalizzate a eliminare l’abuso di intestazioni e interposizioni patrimoniali elusive” e dalla “riduzione delle misure di vantaggio fiscale alle società cooperative”.

Le pensioni. Il calcolo per la maturazione del diritto alla pensione terrà conto degli “effettivi anni di lavoro”. Il computo degli anni di anzianità, quasi sicuramente, non terrà conto degli anni di servizio militare prestato e degli anni di Università, che saranno “scorporati” senza mutare l’attuale regime previdenziale e computati, però, per il calcolo della pensione.

Maggioranza più solida. Per Guido Crosetto, deputato Pdl, i ‘frondisti’ “sembra che abbiano ottenuto qualcosa”. “Le notizie uscite dal vertice sembrano positive. È stato utile aprire un dialogo, anche duro, all’interno della maggioranza e del governo. Forse non è tutto ciò che tutti noi avremmo voluto, ma è altrettanto importante mantenere solida la maggioranza”.

M.N.