Stupro e disonore. Una notizia sconvolgente giunge oggi dalla Libia ed è riportata da “Physicians for Human Rights” (“Medici per i Diritti Umani”), un’organizzazione umanitaria con sede a Boston, negli Stati Uniti. Sarebbero infatti tragiche le conseguenze degli stupri sistematici contro donne e bambini perpetuati dai soldati fedeli a Gheddafi durante l’ultimo periodo di transizione. Un uomo avrebbe tagliato la gola alle sue uniche tre figlie dopo aver appreso che erano state violentate dai lealisti nella scuola che frequentavano a Tomina, cittadina non lontana da Misurata. Le ragazze avevano rispettivamente 15, 17 e 18 anni. Grazie al sangue delle tre stuprate, secondo la tradizione musulmana, il padre può lavare il disonore caduto sulla famiglia.
Nuove denunce contro Gheddafi. La stessa Ong avrebbe inoltre denunciato altre violenze e brutalità compiute dalle milizie dell’ex leader libico durante l’assedio dei ribelli a Misurata. “Physicians for Human Rights” (“PHR”) riferisce infatti che molti civili, anche bambini, sarebbero stati utilizzati come scudi umani, sistemati a protezione degli armamenti contro gli attacchi della Nato. Inoltre, le ambulanze sarebbero stati i bersagli preferiti degli attacchi: secondo la denuncia i miliziani si sarebbero divertiti a uccidere i feriti e torturare gli autisti. Assaltate inoltre le case di cura. Uno scenario spaventoso che l’organizzazione statunitense avrebbe ricostruito grazie alle testimonianze dei superstiti al termine della liberazione di Misurata da parte del Cnt.
Proteggere le prove delle atrocità. Il clima di guerriglia ed instabilità che regna in Libia mette in pericolo gli archivi contenenti le prove dei crimini di guerra commessi da Gheddafi e dal suo esercito. Per questo, l’Ong “PHR” si sarebbe appellata ai ribelli e al suo leader Jalil per chiederne la protezione. Se infatti è corretto ripudiare il passato in nome delle violenze subite, è sbagliato cancellarne le prove che possono condannare chi le ha commesse. Per questo, nonostante il clima difficile, “PHR” si augura che prevalga il senso di giustizia e responsabilità affinché, per un futuro migliore, venga punito chi ha fatto del male a milioni di innocenti.
Emanuele Ballacci