Roma – Parla il vice direttore della Banca d’Italia, Ignazio Visco: “La crescita del commercio mondiale difficilmente tornerà nei prossimi anni sugli elevati livelli precedenti la crisi“.
I dubbi di Visco – Dopo l’incontro di ieri che ha riguardato l’intera maggioranza e che ha avuto come unico argomento la manovra finanziaria, arriva oggi il commento di Bankitalia per voce del suo vice direttore Visco.
“L’aggiustamento dei conti, necessario per evitare uno scenario ben più grave, avrà inevitabilmente effetti restrittivi sull’economia“, ha sottolineato nel corso dell’audizione sulla manovra di fronte alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato.
Secondo il quadro che “resta ancora estremamente incerto” potrebbe dunque prefigurarsi una crescita del pil “inferiore al punto percentuale nel 2011 e ancora più debole nel 2012“.
Purtroppo “il risanamento dei conti pubblici rallenterà la crescita ma non ci sono alternative perché ogni altro scenario condurrebbe a risultati più traumatici per il nostro Paese“, fa notare Ignazio Visco.
Il problema crescita – Visco sottolinea il problema del nostro paese, ovvero la mancanza di crescita economica: “Da molti anni la crescita economica in Italia è inferiore a quella degli altri paesi dell’Unione europea”. La crescita del commercio mondiale difficilmente tornerà nei prossimi anni sugli elevati livelli precedenti la crisi. Rischiamo quindi una fase di stagnazione che rallenterebbe anche la flessione del peso del debito sul Pil. Il riequilibrio dei conti pubblici deve pertanto associarsi a una politica economica volta al rilancio delle prospettive di crescita dell’economia“.
Cambiamenti nella manovra – Secondo Visco “eventuali cambiamenti nella struttura della manovra dovrebbero andare nella direzione di ridurre il peso degli aumenti delle entrate, accrescere il ruolo delle misure strutturali, minimizzare gli effetti negativi sul prodotto, contenere l’incertezza circa l’attuazione di alcune misure”.
Secondo il vicedirettore generale della Banca d’Italia, “nell’attuale contesto, in cui i costi di un eventuale scostamento rispetto agli obiettivi sono molto elevati, l’entità complessiva dell’aggiustamento dei conti programmato non può quindi essere ridotta. E, nel prossimo biennio, si dovrà attentamente monitorare l’efficacia delle misure ai fini del conseguimento puntuale degli obiettivi indicati dal governo“, ha concluso.
Matteo Oliviero