Roma – Dopo il vertice Calderoli – Sacconi salta la contestata norma sulle pensioni decisa appena due giorni fa.
Salta la norma – Ennesimo dietrofront del governo sulla manovra finanziaria. Decisa meno di due giorni fa, la norma sulle pensioni, quella che riguardava il riscatto degli anni di laurea e del servizio militare, è già saltata.
L’annuncio è stato dato al termine dell’incontro tra il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi e Roberto Calderoli.
La misura era stata decisa da Pdl e Lega al termine del vertice di Arcore, e prevedeva l’esclusione del riscatto degli anni di università e del servizio militare ai fini dell’uscita dal lavoro con 40 anni di contributi.
Il giornale leghista La Padania prima aveva difeso la posizione della lega nonostante il dietrofront sulle pensioni, mentre poi aveva richiesto: “un’ulteriore riflessione“.
La protesta contro la norma – Pochi minuti dopo la decisione la protesta sul web cresceva in maniera esponenziale. Studenti, medici e magistrati in prima linea contro la decisione del governo in materia di pensioni di non far valere il riscatto degli anni di laurea e di servizio militare a fini pensionistici. Gli anni del servizio militare e quelli universitari non potranno, infatti, più essere conteggiati per calcolare l’età pensionabile, secondo la manovra finanziaria di agosto.
Così i social network sono diventati i luoghi della protesta di migliaia di cittadini che si chiedono come mai e perché gli anni investiti nello studio per il conseguimento di una laurea e a servire il proprio paese non possano ‘bastare’ a riscattare anni valevoli a fini pensionistici, e in tanti si interrogano su che fine faranno i soldi già spesi per riscattare la propria laurea.
Matteo Oliviero