Assalto alla roccaforte. I ribelli del Consiglio Nazionale di Transizione (Cnt) hanno sferrato stamane l’attacco finale alla città di Bani Walid. Dopo aver conquistato tutte le località vicine nelle ultime settimane, il Cnt ha circondato la zona ancora in mano ai lealisti che, tuttavia, non sembrano volersi arrendere, almeno nell’immediato. “Siamo sul punto di conquistare la città di Bani Walid, siamo ormai solo a due chilometri dal centro” ha rivelato uno dei leader del Cnt. Tuttavia, invece di proseguire negli scontri, al momento gli insorti si stanno lentamente ritirando dalla città. Non è un segno di resa, bensì dovrebbe essere il segnale che tra breve inizieranno i bombardamenti della Nato.
Incomprensioni e resistenze. “La Nato non ha contattato le forze ribelli per farle ritirare dalle posizioni su Bani Walid. Non li abbiamo mai contattati, non abbiamo contatti con le forze del Cnt” ha dichiarato un funzionario della Nato all’agenzia di stampa Reuters. Attualmente, regna quindi il caos nella periferia occidentale della città, zona in cui si sono rifugiati i ribelli. Non è chiaro se verrà sferrato immediatamente un nuovo attacco poiché i lealisti di Gheddafi hanno dimostrato di saper resistere all’assalto di stamane. Decisiva la mossa di schierare molti cecchini sui tetti, i quali hanno impedito ai ribelli di giungere nella zona nevralgica della città. In ogni caso, entro 24 ore la situazione probabilmente si sbloccherà: colonne di rinforzi di ribelli stanno infatti viaggiando verso Bani Walid per combattere e liberare la città.
Emanuele Ballacci