La crescita degli Stati Uniti resta lenta, il tasso di disoccupazione rimane elevato e il mercato del lavoro è ancora debole. Nel tanto atteso bollettino diffuso ieri sera, 21 settembre, dalla Federal Reserve è questo, in sintesi, il quadro che viene fuori dell’economia Usa. La banca centrale statunitense ha tenuto i tassi fermi tra zero e 0,25%, lanciando l’operazione ‘Twist’. Il board della Fed, però, ha fatto registrare la seconda spaccatura consecutiva sul voto ai nuovi aiuti all’economia.
La spaccatura. I nuovi aiuti all’economia non hanno riportato l’unanimità durante le votazioni del direttivo della Federal Reserve. Per la seconda volta consecutiva, il board si è spaccato e la decisione è stata votata con 7 voti a favore e tre contrari. A votare contro sono stati il presidente della Fed di Dallas Richard W. Fisher, quello della Fed di Philadelphia Charles Plosser, e il presidente della Fed di Minneapolis Narayana Kocherlakota.
Tassi fermi e operazione ‘Twist’. La Fed ha anche mantenuto i tassi fermi fra lo 0 e lo 0,25%, assicurando che il costo del denaro resterà “eccezionalmente basso almeno fino alla metà del 2013”. La banca centrale Usa ha lanciato l’operazione ‘Twist’, il “twisting of funds”, vale a dire l’allungamento della scadenza dei titoli di stato in portafoglio. La Fed, in sostanza, nei prossimi dieci mesi, fino a giugno del 2012, venderà circa 400 miliardi di dollari di titoli del Tesoro con scadenza a breve per sostituirli con quelli a scadenza dai sei ai trent’anni. L’obiettivo è quello di ridurre i tassi a lunga in modo da incentivare gli investimenti e mobilitare il credito a vantaggio delle piccole e medie imprese.
La decisione è stata presa nella consapevolezza che la crisi attuale è ancora lontana da una soluzione e il terrore di una seconda recessione è dietro l’angolo. È stato perciò reputato necessario mantenere l’inflazione sotto controllo e preservare il più possibile l’occupazione.
M.N.