E’ previsto per domani il rientro del satellite della Nasa Uars, di ritorno sulla terra a causa di un probabile impatto con un altro satellite avvenuto alcuni anni fa. A diffondere la notizia è l’Ente spaziale statunitense che tranquillizza: «Non ci sarà alcun pericolo» perchè, a quanto sembra, il vecchio Uars esploderà non appena impatterà la nostra atmosfera.
Frammenti cadranno sulla Terra – Uno spettacolo che potrebbe essere visibile anche ad occhio nudo, non senza, però, qualche cautela: è probabile, infatti, secondo quanto ha dichiarato la Nasa, che qualche frammento del satellite possa cadere al suolo, anche se, al momento, non si conosce ancora l’area del nostro pianeta e l’ora in cui potrebbe avvenire l’impatto. «È troppo presto per prevedere il luogo e l’ora del rientro, ma nei prossimi giorni forniremo informazioni più dettagliate» assicura ancora la Nasa. Secondo le previsioni della Nasa, circa 26 frammenti sarebbero potenzialmente pericolosi, il rischio però che possano esserci danni per le persone è pari a 1 su 3.200. Nessun pericolo, dunque: «Da quando è cominciata l’era spaziale alla fine degli anni ’50 non si è mai registrato alcun problema a causa del rientro di satelliti o navicelle. Nessuno è mai stato colpito» assicura ancora la Nasa.
Sistema di protezione anche in Italia – Al momento il vecchio satellite, grande quanto un autobus, si trova su un’orbita compresa fra 190 e 205 chilometri dalla Terra e i ricercatori ritengono che soltanto nelle prossime ore sarà possibile avere dati più precisi: l’impatto è atteso nella serata di domani, ma non è ancora possibile stabilire con certezza l’orario. Secondo alcuni calcoli complessi effettuati dalla Nasa, alcuni componenti dell’Uars potrebbero finire anche in Italia, eventualità che ha portato il nostro Paese a mettere a punto una serie di interventi che potrebbero coinvolgere il sistema di protezione Civile. Per questo il capo del Dipartimento, Franco Gabrielli, ha convocato per stamattina una riunione del Comitato operativo d’intesa con l’Asi, l’Agenzia spaziale italiana. Partecipano alla riunione del Comitato tutte le istituzioni che hanno a che fare con la sicurezza nazionale dalla Protezione civile alle Forze armate, alle Forze dell’ordine ai gestori delle rete elettriche, idriche, di telefonia. Ma, per il momento, si tratta solo una cautela preventiva, dal momento che non esistono ancora informazioni certe sulla zona che sarà colpita dal satellite, anche se la Nasa parla di un’area del Centro-Nord Italia, ma i dati sono in continua evoluzione. Al momento, l’unico dato certo, spiegano le fonti, è che le simulazioni effettuate dalla Nasa al computer darebbero come possibile e probabile che, al momento del rientro del satellite, 26 suoi componenti potrebbero raggiungere il suolo e cadere in un raggio di 800 chilometri. Tra le traiettorie possibili di caduta, secondo quanto prevedono al momento le simulazioni, viene indicata anche l’Italia. Ma viene ribadito che si tratta di simulazioni al computer che dovranno essere confermate, o smentite, dall’analisi dei dati che arriveranno nelle prossime ore.
Francesca Theodosiu