Il faccendiere Valter Lavitola è ufficialmente indagato dalla Procura di Bari, perché sospettato di aver indotto l’imprenditore Gianpaolo Tarantini a fornire false testimonianze nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta estorsione di cui sarebbe rimasto vittima il premier Silvio Berlusconi, costretto a dare soldi per acquietare la potenziale pericolosità delle rivelazioni di Tarantini sulla vicenda escort.
A essere iscritto nel registro degli indagati potrebbe essere lo stesso Presidente del Consiglio, con la medesima accusa di Lavitola: in questo caso, gli inquirenti vedrebbero nell’agire di Berlusconi non più la reazione a una pressione subita, ma il tentativo esplicito di ‘regolare’ le esternazioni dell’imprenditore pugliese.
A tal riguardo, però, non è stata ancora presa una decisione ufficiale da parte del procuratore aggiunto Pasquale Drago e per saperne di più, quindi, bisognerà attendere i prossimi giorni.
Mandato di cattura – Sul Valter Lavitola, comunque, continua a pendere un mandato di cattura emesso a inizio settembre e in scadenza il 16 ottobre prossimo. Per quella data, la Procura di Bari dovrà decidere se rinnovare l’ordinanza di custodia cautelare o meno.
Lavitola, la scorsa settimana, è stato protagonista di un intervento in diretta nel corso della trasmissione televisiva Bersaglio mobile, in onda su La7. A colloquio con il giornalista Enrico Mentana, il faccendiere ha dichiarato non avere intenzione di ritornare in Italia poiché, a suo dire, sarebbe rimasto vittima degli effetti di quella da lui definita come ‘fuffa mediatica‘. Da parte dell’ex direttore del quotidiano L’Avanti, è partita anche un’accusa: secondo Lavitola, gli inquirenti avrebbero omesso di acquisire una telefonata che dimostrebbe la sua totale estraneità alle accuse rivoltegli.
A proposito di acquisizioni, c’è da dire che negli scorsi giorni è stato lo stesso Mentana a chiedersi, in diretta tv, come mai a distanza di quarantotto ore dalla messa in onda del collegamento nessuna delle autorità preposte avesse chiesto chiarimenti sul luogo in cui si trovava Lavitola.
Simone Olivelli