Camusso: la Fiat torna a ricette ottocentesche

“La scelta di Fiat di uscire da Confindustria è la scelta di non rispettare le regole, le norme di questo Paese”, con il governo che “fa da sponda”. Dura la reazione della numero uno della Cgil, Susanna Camusso, alla lettera di addio inviata da Sergio Marchionne alla Marcegaglia nella quale si conferma l’intenzione del gruppo automobilistico di lasciare Confindustria dal primo gennaio del prossimo anno. ”I famosi grandi innovatori stanno tornando a ricette ottocentesche”, ha aggiunto la Camusso.

Un approccio ottocentesco. “Direi che – ha continuato Susanna Camusso a margine di un convegno al Cnel – i famosi grandi innovatori stanno tornando alle ricette ottocentesche: no alle regole, sono i lavoratori che devono pagare le conseguenze della crisi e continuiamo ad avere di fronte un’azienda che vuole dettare le leggi sulle relazioni industriali senza dire quali siano i nuovi prodotti, che occupazione darà e che prospettive, e sa solo annunciare nuova cassa integrazione”. “È da tempo”, ha sottolineato il segretario nazionale, che la Cgil denuncia “la propria preoccupazione per gli obiettivi effettivi della Fiat. Noi non ci auguriamo che Fiat smetta di produrre in Italia ma continuiamo a non capire cosa vuole produrre in Italia perché Fabbrica Italia, il famoso piano annunciato, sembra sempre più una chimera”.

M.N.