“L’intensificarsi della crisi della zona euro ha indebolito il profilo di rischio dell’Italia”. Dopo Standard & Poor’s e Moody’s anche Fitch, l’altra grande agenzia di rating internazionale, taglia il grado di affidabilità del debito sovrano italiano. L’agenzia Usa ha tagliato anche il rating sul debito sovrano spagnolo, a causa dei rischi di crescita lenta e dell’alto debito regionale.
Il declassamento. Fitch ha abbassato il rating sovrano italiano di lungo termine a “A+” da “AA-“, con outlook negativo, e da “F1+” a “F1+” la valutazione di breve termine. Il downgrade, si legge in una nota dell’agenzia di rating, riflette “l’intensificarsi della crisi della zona euro che costituisce un significativo shock finanziario ed economico che ha indebolito il profilo di rischio sovrano dell’Italia”, tenuto conto che “una soluzione credibile e complessiva della crisi è politicamente e tecnicamente complessa e ci vorrà tempo per realizzarla a per guadagnare la fiducia degli investitori”.
Per Fitch, tuttavia, la recente manovra “ha rafforzato in modo sostanziale lo sforzo di consolidamento fiscale”, ma “l’iniziale risposta esitante del governo al rischio di contagio ha eroso la fiducia del mercato nella sua capacità di condurre in modo efficace l’Italia attraverso la crisi dell’eurozona”. “Il profilo di credito sovrano dell’Italia resta relativamente forte, sostenuto da una posizione di bilancio più favorevole rispetto a molti Paesi europei o con altro rating”. L’Italia, si legge nella nota, “è solvente nel debito sovrano e come nazione” e potrebbe contare sul “sostegno della Bce e dell’Efsf e dell’Fmi per impedire una crisi di liquidità”. Per Fitch il Governo italiano rispetterà nel 2011 gli obiettivi di un deficit pari al 3,9% del Pil con un surplus primario vicino all’1%, nel quadro di un aggiustamento fiscale che è “raggiungibile” anche grazie alle minori uscite dovute alla riforma previdenziale, senza trascurare che “l’indebitamento del settore privato è modesto e il debito estero non è eccessivo”.
M.N.