Ancora una volta la città di Napoli si risveglia nel sangue, quello di un ragazzo appena maggiorenne ucciso probabilmente per espiare una colpa genealogica.
Ciro Elia, 18 anni, è stato assassinato a colpi d’arma da fuoco in vico Trinità degli Spagnoli, in pieno centro.
La vittima è il figlio del capo del clan camorristico Elia, attivo perlopiù nella zona di Santa Lucia.
Il giovane quando è stato ritrovato era ancora in vita, seppure in gravissime condizioni: stando alle prime indiscrezioni, Elia sarebbe stato raggiunto da alcuni proiettili alla testa. Trasportato all’ospedale di Loreto Mare è lì deceduto poco dopo, nonostante i medici abbiano tentato di recuperare un quadro clinico ritenuto a tutti gli effetti disperato.
Escalation di violenza – Con quello di ieri sera, il numero dei morti ammazzati nel Napoletano sale a 30 dall’inizio dell’anno. Di questi ben diciannove omicidi sono stati commessi nella città capoluogo mentre gli altri undici si sono verificati nei comuni della provincia.
L’assassinio del figlio del capo clan degli Elia fa pensare all’avvenuta rottura degli equilibri tra le famiglie camorriste che si spartiscono il territorio e gli interessi malavitosi: questo potrebbe significare, chiaramente, un incremento della violenza per le strade della città d’o sole.
S. O.