Vasco Rossi, Nonciclopedia. Eppure sembrava pace fatta tra Vasco Rossi e Nonciclopedia. La querelle tra il popolare rocker e il sito di satira era iniziata nei giorni scorsi quando erano stati pubblicati alcuni commenti sbeffegianti su Vasco in forma anonima. Il cantante si era risentito e aveva minacciato qurela. Non l’avesse mai fatto. Subito la rete si era riversata contro il censore Rossi giudicato colpevole di voler limitare la libertà d’espressione, di osteggiare il diritto di satira, in una parola di essere come tutti gli altri. Gli stessi curatori di Nonciclopedia si erano dati ad estreme forme di protesta culminate con la temporanea chiusura del sito. A quel punto però, quando le cose sembravano sull’orlo del precipizio, era giunta la classica schiarita in extremis. Il sito riapriva dopo che da parte di Vasco era stata assicurato il ritiro della querela. Insomma sembrava che le cose fossero tornate al loro posto, tutti felici e contenti, ma la verità era che sotto la patina di buonismo stava covando un terzo atto al fulmicotone.
Accuse. Infatti leggendo la pagina Facebook di Vasco subito si possono notare dichiarazioni non proprio concilianti.«Scrivere in forma anonima sul muro di un cesso o su un sito Internet può essere un’attività divertente ma NON si tratta di libertà di espressione o di parola. Questo sacrosanto diritto conquistato dalla civiltà occidentale al prezzo della vita di milioni di persone, lo si esprime solamente quando ci si prende la responsabilità di quello che si dice mettendo il proprio nome e cognome. La “delazione” anonima è la triste realtà dei regimi totalitari e dittatoriali del secolo scorso», ha fatto sapere il cantante, che poi se l’è presa direttamente con i curatori del sito: «È inutile che vi arrampichiate sugli specchi. Dovete prendervi la “responsabilità” di quello che avete fatto. Se verranno accertati gli estremi della diffamazione, i danni che vi chiederò di pagare, saranno devoluti in beneficenza e non saranno pochi. Questi ve lo posso garantire. Ma questa è solo una questione “tecnica”. Restano solo gli “specchi”… da pulire e la vostra arrogante ignoranza… da punire». Insomma un attacco frontale in piena regola, a cui i curatori di Nonciclopedia hanno risposto dichiarando che il sito è per sua natura senza un rigoroso controllo proprio per permettere a chiunque di poter postare la propria opinione. Di chi è la ragione? Dovendo dare un parere ci sentiamo di poter stare dalla parte di Vasco. La satira è una forma d’arte antichissima e difficilissima e troppo spesso ormai la si confonde col diritto d’insulto gratuito, piuttosto che con la diffamazione vera e propria. A tutti i supposti sostenitori della libertà d’espressione ad ogni costo suggeriamo di andarsi a rivedere una qualsiasi performance di Corrado Guzzanti, lì troverete la forma massima dei nostri tempi del fare satira corrosiva e artisticamente di altissimo livello. Se siete capaci, cari miei, provate a fare come lui.
Simone Ranucci.