Fini contro Minzolini: Si dimetta, il suo Tg1 è indecente

Due servizi tesi a tracciare un ritratto poco lusinghiero del presidente della Camera. Sono quelli mandati in onda ieri sera dal Tg1, che ha preso di mira Gianfranco Fini e la sua presunta mancanza di terziètà nella conduzione dei lavori parlamentari. I servizi hanno fatto infuriare lo stesso Fini, che ha dichiarato: “Augusto Minzolini si deve dimettere subito, c’è un limite anche all’indecenza”. E mentre anche il Cdr del Tg1 prende le distanze dal “direttorissimo”, vergando una nota in cui si denuncia la montante “partigianeria” della testata, il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, si spertica, invece, in una difesa di Minzolini: “E’ un giornalista capace e coraggioso“, ha detto.

Gli affondi su Fini – Quella di ieri è stata una giornata infuocata sul fronte politico, scandita da discorsi importanti e da “Aventini per un giorno” che hanno monopolizzato l’attenzione del Paese. Eppure nell’edizione delle ore 20,00 del Tg1, il direttore Augusto Minzolini ha sentito il bisogno di accostare alla cronaca politica più scontata anche due servizi di pubblica utilità nei quali venivano evidenziati alcuni discutibili atteggiamenti di Gianfranco Fini. Quali? La presunta mancanza di terzietà denunciata da molti ex colleghi della maggioranza e l’eccessivo attaccamento a cavilli e tecnicismi che, secondo l’opinione del vicedirettore di Libero, Franco Bechis, potrebbe causare danni ingenti all’economia (già provata) del nostro Paese.

Dimissioni subito – Tanto quanto basta a far sbottare lo stesso Fini: “Augusto Minzolini si deve dimettere subito per l’intollerabile faziosità del suo telegiornale – ha commentato a caldo ieri sera – C’è un limite anche all’indecenza“. Ad argomentare meglio è stata Flavia Perina, deputata di Fli: “Sappiamo che il Tg1 è ormai un programma per pochi intimi – ha esordito – ma Minzolini non può comportarsi come se fosse il tinello di casa sua. Aprire con un servizio e un’intervista senza contraddittorio a Franco Bechis, incentrata su un dissennato attacco alla Giunta per il regolamento della Camera e al presidente Fini – ha spiegato – è uno strappo istituzionale senza precedenti, Chiediamo ai vertici della Rai di spiegare se sono consapevoli e concordi con la trasformazione del primo Tg italiano in una succursale di Libero“.

La difesa di Gasparri – Ma non tutti la pensano allo stesso modo: “Gli interventi a gamba tesa del presidente della Camera sulla direzione del Tg1 – ha osservato Maurizio Gasparri – sono quanto meno anomali. Il ricoprire due ruoli diversi, uno istituzionale, l’altro politico, evidentemente sta mandando in confusione Fini. Minzolini – ha aggiunto il capogruppo del Pdl al Senato – è un giornalista capace e nel suo telegiornale ha avuto il coraggio di dire cose che altri preferiscono ignorare. Proprio quello che un presidente super partes dovrebbe garantire piuttosto che censurare”.

La redazione contro – Opinione non condivisa dal Consiglio di redazione del Tg1, che ieri sera ha diffuso una nota ufficiale. “Da tempo il Cdr del Tg1 – si legge nel documento – denuncia che il direttore sta schierando la nostra testata sempre su tesi di parte della maggioranza e del governo e che il telegiornale quando lancia accusa non si preoccupa quasi mai del diritto di replica. Il direttore viene meno così ai doveri del rispetto del pluralismo, della correttezza dell’informazione e del servizio pubblico facendo perdere credibilità e ascolti al nostro telegiornale. Diciamo basta in nome di tutti i colleghi che credono ancora nel nostro mestiere e non meritano di essere coinvolti in continue polemiche”.

Maria Saporito